Un fondo da 400 milioni di euro da destinare con contributi a fondo perduto agli editori, in cambio di spazi di comunicazione per il rilancio del “sistema Italia”. E' quanto ha chiesto al Governo la Fieg per fronteggiare la crisi determinata dall'epidemia di Coronavirus e scongiurare il rischio di una "desertificazione del panorama dell’informazione e del pluralismo".
“È necessario oggi un contributo a fondo perduto per le aziende editoriali in percentuale della drastica riduzione dei ricavi pubblicitari”, dichiara in una nota il presidente della Federazione, Andrea Riffeser Monti.
“Chiediamo al Governo un fondo del valore di 400 milioni di euro per i giornali che si impegnano ad offrire entro settembre spazi di comunicazione per il rilancio del Sistema Italia: alle imprese, per la pubblicità e la ripresa dei consumi, e alle istituzioni, per la comunicazione ai cittadini. In questo modo - sottolinea Riffeser - si potrà evitare la chiusura di molte imprese editoriali, la perdita di posti di lavoro e il rischio concreto di una desertificazione del panorama dell’informazione e del pluralismo”.
Riffeser esprime poi apprezzamento per il lavoro del Sottosegretario Andrea Martella, che ieri in commissione Cultura alla Camera ha illustrato un pacchetto di misure su cui il Governo sta lavorando per favorire il rilancio dell'editoria. Tra queste ci sono l'aumento degli incentivi agli investimenti pubblicitari, crediti d'imposta ad hoc per i servizi digitali come server, hosting e banda larga, agevolazioni fiscali per l'acquisto della carta, bonus per gli edicolanti.
Gli interventi varati con il decreto “Cura Italia”, e quelli allo studio per il prossimo decreto, consentirebbero di attenuare i pesanti effetti della situazione di emergenza, ma - avverte la Fieg - non sono sufficienti a fronteggiare la gravità della crisi. Il presidente della Federazione rileva, infatti, che nel primo semestre di quest’anno si stima una perdita di circa 403 milioni di euro per il calo degli investimenti pubblicitari e dei ricavi da vendita.
Per una effettiva ripresa delle attività e per evitare la chiusura di molte imprese editoriali, conclude Riffeser, sono quindi indispensabili ulteriori misure, tra cui la rapida attuazione della direttiva sul diritto d’autore con il riconoscimento di un diritto connesso agli editori; il contrasto efficace a tutte le forme di pirateria; e la liberalizzazione delle vendite e sostegno alla rete distributiva della stampa.