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24/07/2019
di Andrea Salvadori

Italiaonline si prepara ad uscire dalla Borsa e alla trasformazione in provider di servizi digitali

Lunedì 29 luglio al via l'Opa totalitaria lanciata da Libero Acquisition e Sunrise Investment che porterà al delisting. La società punta intanto alla transizione completa al business online

Italiaonline si prepara al delisting dalla Borsa di Milano e alla transizione completa al business digitale, in cui si posizionerà come fornitore di servizi ad alto valore aggiunto. La scorsa settimana la Consob ha dato il via libera alle offerte pubbliche di acquisto volontarie totalitarie lanciate da Libero Acquisition e dalla controllata Sunrise Investment, le due società che fanno a capo all’azionista di riferimento della società, l’imprenditore egiziano Naguib Onsi Sawiris, sulle azioni ordinarie e di risparmio di Italiaonline. Ad oggi Libero Acquisition possiede già circa il 58,8% del gruppo mentre gli altri due soci rilevanti sono i fondi GL Europe Asset Management (13,88%) e GL Europe Luxembourg (16,21). E il flottante, su cui sarà esercitata l’offerta, è nell’ordine dell’11%. Dopo l’Opa, in caso di adesione totalitaria, il 100% di Italiaonline farà capo a Sunrise Investments con Sawiris azionista al 72,45%, Lasyr all’11,33% e Tananbaum al 16,21%. Da lunedì 29 luglio gli azionisti potranno dunque decidere di aderire all’Opa che prevede un corrispettivo unitario di 2,82 euro per ciascuna azione ordinaria di Italiaonline e di 880,00 euro per ogni azione di risparmio della società. Il periodo di adesione alle offerte terminerà il 12 settembre 2019, salvo proroghe. Italiaonline era entrata in Borsa tre anni fa dopo incorporazione dell'internet company in Seat Pg. Ora con il delisting la società conta di ottimizzare la struttura finanziaria riducendo in particolare i costi legati allo status di società quotata.

Dal digitale il 95% dei ricavi di Italiaonline nel 2022

Nelle scorse settimane il gruppo guidato dall'a.d. Roberto Giacchi ha tra l'altro approvato il piano industriale 2020-2022 focalizzato sulla transizione completa al business digitale. Un segmento che, alla fine del 2022, arriverà a rappresentare infatti, secondo i piani della società, circa il 95% dei ricavi totali. Italiaonline punta a trasformarsi, si legge nel piano, da media company a service provider di servizi digitali ad alto valore aggiunto mettendo in atto una serie di novità nei segmenti in un opera, da quello business dedicato alle pmi sino al settore consumer e delle grandi aziende. Nel mercato consumer Italiaonline vuole accelerare la crescita delle audience e del traffico delle property gestite anche attraverso lo sviluppo di nuovi verticali e di fare leva sulla base di utenti unici del gruppo per crescere anche nei servizi transazionali, come ad esempio la connessione con soluzioni di commercio elettronico, attraverso lo sviluppo di nuovi business. Nel segmento large account, quello dei grandi clienti, l’obiettivo è ampliare l’inventory digitale gestita “al fine di consolidare la leadership di Iol quale agenzia digital sul mercato italiano, attraverso nuove partnership e lo sviluppo di nuovi servizi di display network advertising”. E inoltre “massimizzare l'efficacia della monetizzazione delle property di Iol rafforzando la copertura diretta dei canali”.

Le stime del piano 2020-2022

Con riferimento alle stime del Piano Industriale 2020-2022 la società sottolinea come gli esercizi 2020 e 2021 vedano sostanzialmente confermati gli obiettivi economico-finanziari già comunicati al mercato, in data 19 marzo 2019, in occasione dell’approvazione dell’aggiornamento tecnico del precedente Piano. Italiaonline conferma inoltre la guidance per l’esercizio 2019 che prevede: una top line in leggera flessione (low single digit) rispetto al 2018, che riflette una crescita mid single digit dei ricavi digitali, in grado di compensare quasi completamente la flessione del business tradizionale; l’Ebitda normalizzato sostanzialmente stabile rispetto al dato normalizzato 2018; iun’incidenza degli investimenti (Capex) sul fatturato compresa fra il 7% e l’8%. Il piano industriale 2020-2022, con riferimento ai ricavi digitali, prevede un cagr 2018 - 2022 pari al +4,5%-5,5%, in grado di compensare la fisiologica flessione del business tradizionale.  I ricavi consolidati al 2022 sono previsti sostanzialmente stabili rispetto al dato 2018. L’Ebitda normalizzato è previsto in crescita rispetto al dato 2018 normalizzato, con un Ebitda margin normalizzato al 2022 compreso nel range 17% e 20%. L’incidenza degli investimenti industriali sui ricavi è prevista pari al 6,5%-8%.

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