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24/12/2018
di Simone Freddi

Finanziaria, semaforo verde al Senato. Restano web tax e tagli all'editoria

Il testo ora è atteso alla Camera per l'approvazione definitiva. Confermata l’imposta sui servizi digitali per le grandi imprese che vendono online, forniscono pubblicità e scambiano dati

Prosegue l’iter parlamentare della Manovra Economica. Il testo, modificato al Senato con l’approvazione del maxiemendamento che recepisce l’intesa con l’Europa, ha ottenuto il via libera con voto di fiducia. Ora la Finanziaria dovrà tornare alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva il 28 o il 29 dicembre. Tra le varie misure, il provvedimento introduce una serie di novità rilevanti per chi lavora nel campo della pubblicità e del media digitale. Nella versione emendata del provvedimento è confermata la norma proposta dai 5 Stelle che prevede una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022. Nel dettaglio, nel 2019 il taglio alle imprese editrici riunite come cooperative dei giornalisti sarà del 20% nella parte eccedente il contributo di 500.000 euro, percentuale che sale al 50% nel 2020, al 75% nel 2021 fino al 100% nel 2022. Confermata anche la web tax, su cui già ha espresso dei dubbi la Fieg: arriva l’imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni.

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