Obiettivo: incrementare i ricavi di 600 milioni di dollari entro la fine del 2022. Con questa dichiarazione di intenti si quantifica il piano con cui Condé Nast intende crescere, migliorando entro due anni la redditività.
A spiegarlo è stato il Ceo dell’editore di Vogue e Vanity Fair, Bob Sauerberg, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal.
Il piano esposto è articolato e prevede innanzitutto una diversificazione dei ricavi, svincolando in parte il business dalla pubblicità, ormai appannaggio delle grandi aziende ad tech. Attenzione, dunque, ad aree diverse come dati, marketing BtoB e servizi di consulenza per le aziende. Ma anche ai consumatori con servizi business to consumer come GQ Recommends, che genera denaro attraverso le commissioni degli affiliati.
"In un momento in cui Google e Facebook stanno togliendo così tanti soldi pubblicitari dal mercato, stiamo puntando su futuro scritto nella diversificazione", ha detto Sauerberg al Wall Street Journal.
Il progetto prevede che la pubblicità, che a oggi rappresenta il 70% dei ricavi dell’editore, arrivi a rappresentare poco più della metà delle entrare dell’azienda.
In vendita W, Brides e Golf Digest
Intanto, guardando ai conti del 2018,
Sauerberg ha dichiarato di aspettarsi un calo dei ricavi nell’anno fiscale, prevedendo che l’azienda
tornerà a produrre utili entro il 2020.
A questo dovrebbero concorrere le vendite di alcune testate del portafoglio di Condé Nast come
W,
Brides e
Golf Digest, già messe sul mercato e che il Gruppo editoriale spera di vendere entro l’inizio del 2019.
Focus on video
I piani di Sauerberg però prevedono nel contempo di incrementare un’altra attività, quella legata ai
video.
Per il 2019 è previsto il lancio di nuovi servizi di filmati in streaming supportati da adv per Bon Appetit e GQ.
Inoltre, Condé Nast continuerà a impegnarsi nella produzione di video televisivi di lunga durata e, a questo scopo,
sta cercando uno studio che la aiuti nella programmazione.