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17/11/2020
di Simone Freddi

Bonus pubblicità: credito d'imposta sul 50% della spesa anche nel 2021 e nel 2022

Con la Manovra, il Governo proroga per il prossimo biennio l'agevolazione in “versione 2020”. Nasce il fondo “PMI creative”

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Il Governo proroga per il prossimo biennio il bonus pubblicità nella “versione 2020”: anche nel 2021 e nel 2022 chi investe in pubblicità avrà dunque accesso a un credito di imposta calcolato sul 50% della spesa complessiva, anziché sul 75% di quella “incrementale” come avveniva in precedenza. 


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La misura è contenuta nella bozza della Manovra Finanziaria 2021, approvata dal Consiglio dei Ministri e attesa tra oggi e domani in parlamento.

Bonus Pubblicità: quali investimenti sono agevolati

La Manovra dispone la proroga per il biennio 2021-2022, del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, secondo il regime speciale introdotto per il 2020, entro il medesimo tetto di spesa pari a 50 milioni di euro annui, “in considerazione della perdurante condizione di crisi del settore editoriale”.


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Sempre a sostegno del settore editoriale, per i prossimi 2 anni viene prorogato anche lo sgravio per le edicole e i distributori esclusivi della carta stampata che operano in comuni con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti e in quelli con un solo punto vendita presente. Sale inoltre a 10 milioni (dagli attuali 8) il budget pubblico per agevolare l'acquisto di servizi digitali da parte delle case editrici.

Manovra 2021: nasce il fondo per le PMI Creative

Altre risorse in Manovra a sostegno del settore pubblicitario derivano invece dalla costituzione del fondo per le PMI Creative, settore di cui la pubblicità fa espressamente parte: si tratta di uno stanziamento di 20 milioni di euro tra i cui obiettivi c'è quello di “sostenere le MPMI creative, attraverso la concessione di misure di aiuto, quali contributi, interventi per favorire l’accesso al credito, nonché promuovendo strumenti innovativi di finanziamento”. 

La definizione dei criteri di ripartizione delle risorse e delle modalità per la concessione dei finanziamenti è demandata a un successivo decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. 

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