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20/03/2018
di Alessandra La Rosa

Google a sostegno dell'editoria con un progetto da 300 milioni di dollari

Si chiama Google News Initiative ed è volto a far emergere e rafforzare il giornalismo di qualità, anche (ma non solo) abilitando nuovi modelli di business. La Repubblica unico partner italiano

Far emergere e rafforzare il giornalismo di qualità su Google e le sue piattaforme, abilitare nuovi modelli di business che supportino un giornalismo di valore e consentire alle organizzazioni del mondo dell’informazione di sfruttare la tecnologia per portare innovazione nelle redazioni. Con questo triplice obiettivo, Big G ha presentato a New York la Google News Initiative, un impegno triennale da 300 milioni di dollari. "Sta diventando sempre più difficile distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è online - scrive Philipp Schindler, Chief Business Officer di Google, in un blog post -. I modelli di business per il giornalismo continuano a cambiare drasticamente. L’evoluzione rapida della tecnologia continua a mettere in difficoltà tutte le istituzioni, comprese quelle del settore dell’informazione, che fanno fanno fatica a stare al passo. Dobbiamo fare di più. Ecco perché oggi lanciamo la Google News Initiative (GNI), ovvero il nostro impegno per aiutare il giornalismo a crescere nell’era digitale. Oggi, il lancio della GNI rappresenta un’importante pietra miliare dell’impegno, che dura da 15 anni, assunto da Google nei confronti dell’industria dell'informazione. La GNI unirà tutto ciò che facciamo in collaborazione con il settore - dai prodotti, alle partnership, ai programmi - per aiutare a costruire un futuro più sostenibile per l’informazione". Tre, come si diceva, gli obiettivi del progetto. Innanzitutto far emergere e rafforzare il giornalismo di qualità sulle piattaforme di Google. A tal proposito, la società sta lavorando direttamente con le organizzazioni del settore per combattere la disinformazione. Insieme a First Draft oggi ha presentato Disinfo Lab, un’iniziativa per combattere le informazioni fuorvianti e la disinformazione in periodo di elezioni politiche o in caso di breaking news. E per aiutare gli utenti a capire cos’è vero e cosa non lo è sul web, Google ha lavorato insieme al Poynter Institute, della Stanford University e alla Local Media Association per lanciare MediaWise, un progetto dedicato agli Stati Uniti e creato per migliorare la digital media literacy degli utenti più giovani. Il secondo scopo della Google News Initiative è migliorare i modelli di business per supportare un giornalismo di qualità. "Oggi stiamo rendendo disponibile un’idea nata la scorso anno che permette agli editori di diversificare il flusso di ricavi - prosegue il manager nel blog post -. Siamo felici di presentarvi Subscribe with Google, uno strumento che permette alle persone di iscriversi facilmente a diverse testate, aiutando gli editori a coinvolgere i lettori, sia su Google sia sul web. L’obiettivo che vogliamo raggiungere con Subscribe with Google è quello di facilitare il processo di iscrizione, per far sì che più lettori fruiscano delle notizie realizzate dagli editori, il più velocemente possibile". Nel frattempo, Google sta sperimentando ulteriori nuovi modi per far crescere gli abbonamenti. "Siamo ancora nelle fasi iniziali di test di un segnale di propensione ad abbonarsi (“Propensity to Subscribe”) basato su modelli di machine learning all’interno di DoubleClick che renderanno più semplice per gli editori riconoscere potenziali abbonati e offrire loro l’offerta giusta al momento giusto". E per aiutare le aziende ad analizzare i propri dati al fine di trovare la giusta strategia di abbonamento, Big G ha recentemente realizzato News Consumer Insights, una nuova dashboard basata su Google Analytics, volta ad aiutare la aziende del settore dell’informazione di tutte le dimensioni a comprendere e a segmentare il proprio pubblico con una strategia di abbonamenti in mente. Infine, terzo obiettivo, quello di consentire alle organizzazioni del mondo dell’informazione di sfruttare la tecnologia per portare innovazione nelle redazioni. A tal proposito, la società ha presentato Outline, uno strumento open source di Jigsaw che permette alle organizzazioni di creare i propri server per offrire ai reporter un accesso più sicuro al web. "Outline - spiega Schindler - rende più semplice, per le organizzazioni del mondo dell’informazione, creare la propria VPN su un server privato senza aver bisogno di particolari competenze in ambito tecnologico". Google stanzierà per il raggiungimento di questi obiettivi un impegno di 300 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Unico partner italiano dell'iniziativa è La Repubblica.

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