In Italia l'ecommerce genera solo lo 0,25% dei consumi alimentari. Un dato che potrebbe far pensare a uno scarso peso dell'online nel business del Food, ma la situazione è più complessa perché, come ha spiegato a IAB Seminar Stefano Portu, Ceo e Founder di Doveconviene, la vera sfida nel comparto non è vendere online, ma «vendere nei negozi fisici a consumatori connessi». Nei fatti, ha osservato Portu dal palco del MiCo di Milano, «il 64% delle vendite in-store sono ormai influenzate dal digital»
Nel corso del suo intervento al secondo IAB Seminar del 2016, dedicato proprio al Food, Stefano Portu ha portato all’attenzione dei partecipanti il punto di vista dell’azienda sullo scenario attuale d’incontro tra il digitale e il settore alimentare.
Parlare di digitale, ha spiegato Portu, significa ovviamente parlare di mobile: sono infatti oltre 20 milioni gli italiani che ogni giorno si connettono dal proprio smartphone. Un numero significativo e in continua crescita che nel mondo della spesa in negozio si traduce nella crescente importanza dei touch point digitali come fonte di informazione pre-acquisto.
Diversamente dallo scenario immaginato dieci anni fa di una progressiva sostituzione dei negozi fisici, nei fatti ci si trova di fronte a un consumatore sempre più connesso mentre è presente fisicamente in negozio.
«Con il mobile internet fenomeno di massa, la principale evoluzione non è vendere online, ma vendere nei negozi fisici a consumatori connessi. Il 64% delle vendite in-store sono ormai influenzate dal digital, tendenza che crescerà ancora nei prossimi anni con il 90% degli italiani su smartphone nel 2019», ha detto il manager.
«Il vero impatto del digitale sulla spesa», ha quindi concluso Portu «è che ormai metà degli shopper, mentre percorre l’ultimo miglio verso la cassa, è connessa».