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13/11/2018
di Teresa Nappi

IAB Forum '18: le possibilità offerte dal digitale al centro della seconda giornata

Il digitale e la tecnologia come strumenti per la realizzazione di nuovi modelli di vita, ma anche il loro apporto all'economia e all'occupazione: tutti i topic della conferenza di chiusura dell'evento che ritornerà a Milano il 20 e 21 novembre 2019

Arrivederci al 20-21 novembre 2019. Così Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia, saluta e chiude la sedicesima edizione di IAB Forum. Un’edizione che oltre a tracciare i confini e i tratti attuali di un mercato che è alla costante e necessaria ricerca di innovazione (leggi qui l’articolo dedicato alla prima giornata), ha – soprattutto nel corso di questa seconda giornata – pensato a un futuro possibile in cui tecnologia e digitale diventano gli strumenti per vivere meglio, in qualsiasi contesto. Al di là delle visioni e delle idee che hanno ispirato la prima parte della giornata, ampio spazio è stato poi dedicato alla presentazione della ricerca congiunta realizzata da EY e IAB Italia “Le infinite possibilità del digitale in Italia” (leggi qui l’articolo dedicato). Grazie alla ricerca, scopriamo che l’industria digitale in Italia prosegue nella sua crescita per il terzo anno consecutivo, con ripercussioni positive sia sull’economia sia sull’occupazione. Secondo lo studio, il valore del digitale a perimetro ristretto, considerando cioè solo gli investimenti in attività del tutto digitali, ammonta a 65 miliardi di euro, +11,6% rispetto all’anno scorso e +22% se paragonato al 2016. A fare da traino a questa crescita del mercato, che impiega oltre 285 mila professionisti, sono per il secondo anno la pubblicità online e l’e-commerce, con incrementi rispettivamente del 13% e 15% rispetto al 2017, anche se i pesi sul valore complessivo si attestano intorno al 4% e 44%.

La parola del momento: blockchain

Ma non si può parlare di digitale senza citare un termine sempre più "caldo" nel mondo internet: blockchain. La blockchain, il suo potere disruptive e le sue applicazioni sono state affrontate in uno speech di Jim Harris, autore di best-seller internazionali, secondo cui questa tecnologia «avrà un effetto tanto profondo sulla nostra società quanto decenni fa ha avuto internet». «Molti confondono la blockchain con i bitcoin – ha spiegato Harris – ma questa criptovaluta è solo una possibile applicazione della tecnologia, che si affianca ad infinite altre possibilità. Qualche esempio? La tracciabilità di un prodotto all’interno della supply chain, utile quando bisogna identificare un lotto difettoso, o il trasferimento sicuro di denaro».

Dalla capacità di sognare alla volontà di creare

Oltre a questo, la mattinata si è presentata ricca di spunti. A partire dalla visione ormai concreta di Milano come Smart City descritta dall’Assessore alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici Roberta Cocco, che ha anche rivelato in anteprima dal palco le date della seconda edizione di Milano Digital Week, che sarà «di nuovo in scena a Milano dal 13 al 17 marzo 2019 (leggi di più qui). Ma smart non è solo semplificazione, è anche la ricerca del bello capace di far dialogare la storia con il futuro. È stato questo il concetto al centro dell’intervento di Dean Roosegaarde, Artist and Innovator e Founder di Studio Roosegaarde. Con uno speech dal titolo “Smart Cities - Landescape of the Future”, Roosegaarde ha fornito alla platea una nuova visione del futuro in cui la tecnologia diventa piattaforma su cui costruire nuove idee di infrastrutture. Dalla visione all’applicazione pratica, si è poi dimostrato che il passo non è così lungo. Il “Digitale al servizio dell’uomo” è il concetto infatti esplorato nella tavola rotonda che ha chiamato sul palco a confrontarsi Davide Villa, Chief Marketing Officer E.ON Italia, Ernesto Garcia Domingo, Chief Commercial Officer Cyber Pirelli, Davide Bigoni, Project Manager Samsung Electronics Italia, Filippo Corsaro, Head of Marketing di Crédit Agricole Italy, e Saverio Tridico, Direttore Corporate and External Affairs Nexi. Le aziende presenti sul palco hanno fatto da contraltare alle idee, e sono testimonianza di quanti lavorano ogni giorno per rendere reali e tangibili le aspirazioni. Ma che tentano sempre di ritagliarsi il tempo per nuovi “sogni” che possano fare un ulteriore passo per fare sempre meglio. Con questa visione in mente, si è arrivati all’intervento di Ryan Soutter, Head of Sales Engineering for the Americas for the ACT (Advertising Creative Technology) di Oath. Il manager ha parlato di innovazione creativa: un mondo infuso di XR (cross reality) e 5G, fatto di «possibilità infinite e di tante opportunità che è possibile capitalizzare», ha detto il manager. Nel corso della mattinata, la platea di IAB Forum ha poi assistito a un monologo divertente e interessante dell’attore Valerio Mastrandrea (nella foto sotto), che ha parlato in particolare del rapporto degli italiani con il cibo.

Non solo tecnologia: i contenuti al centro

Spazio poi anche ai contenuti, importanti quanto la tecnologia. Il tema è stato al centro dell’intervento di Antonio Campo Dall’Orto, Membro dell’Advisory Board di IAB Italia, che ha parlato dell’evoluzione del rapporto tra utenti e contenuti e dello sforzo richiesto oggi alle aziende per adattarsi a un nuovo contesto dominato dalla cosiddetta “instant gratification”. «Le aziende devono “sporcarsi col proprio tempo” – ha spiegato Campo Dall’Orto – adattarsi cioè ai cambiamenti che avvengono intorno a loro, senza dimenticare la propria identità. Prendiamo il caso di Nike, e della recente campagna con il giocatore di football Colin Kaepernick: l’azienda si è assunta il rischio di un messaggio forte e capace di far presa sul pubblico, ma pur sempre coerente con l’idea di sport che unisce e non divide, da sempre nel DNA di questo marchio». In chiusura, Carlo Noseda, oltre ad annunciare le date del prossimo appuntamento con IAB Forum, sottolinea ancora una volta un concetto fondamentale e vitale per questo mercato: «Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, dobbiamo diventare consapevoli promotori di questo cambiamento verso il digitale e devono esserci regole chiare affinché ci sia riconoscimento del merito e del lavoro. Dobbiamo essere aggregatori e innovatori nell’avventura digitale, con valori di riferimento e conoscenza diffusa».

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