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17/06/2019
di Cosimo Vestito

Creatività, innovazione e digitale al centro di Base30, la festa di Acanto Comunicazione

L'agenzia pesarese fondata e guidata da Carlo Beccatti e Carlo Piazzesi ha celebrato i suoi trent'anni di attività con un evento dedicato alle evoluzioni del mercato. Tante le testimonianze di professionisti ed esperti del settore

Un appuntamento con clienti, partner, amici ed esperti del settore. Un momento di incontro e di confronto sui grandi temi che animano il mondo della comunicazione. Un’occasione per approfondire e scoprire nuovi casi di studio. Così Acanto Comunicazione ha deciso di festeggiare i suoi trent’anni di attività. L’evento, denominato Base30, si è svolto sabato 15 giugno presso la sede dell’agenzia di comunicazione pesarese fondata e guidata da Carlo Beccatti e Carlo Piazzesi, offrendo agli ospiti un ricco palinsesto di contributi autorevoli di creativi, esponenti di aziende inserzioniste, influencer, formatori e innovatori nell’ambito digitale. L’obiettivo è stato analizzare, sotto diversi profili, l’evoluzione dell’industria della comunicazione negli ultimi anni, con particolare attenzione ai cambiamenti in atto, dovuti all’avvento del digitale, nella consumer journey e alla trasformazione degli eventi grazie alle nuove tecnologie. I primi a prendere la parola, facendo gli onori di casa, sono stati Beccatti e Piazzesi, che hanno raccontato le diverse tappe della storia di Acanto, intervistati dal giornalista e conduttore tv Giorgio Tartaro: «Siamo partiti dalla fotografia, per poi intraprendere progetti in ambito industriale e nell'ambito della grafica di pubblica utilità. In seguito, ci siamo approcciati alla comunicazione di prodotto e al digitale. Un tempo le agenzie web e le agenzie di comunicazione erano realtà distinte, ciò portava il cliente in qualche modo a sdoppiarsi. Per questa ragione abbiamo pensato di integrarci, così da essere un referente unico per le aziende». È stato poi il turno di Omar Vulpinari, Service Innovation Consultant, creativo di lungo corso con una lunga esperienza in Fabrica (Benetton), che si è soffermato sui mutamenti che hanno interessato il design della comunicazione, sia dal punto di vista artistico che progettuale: «Oggi il focus della comunicazione si è spostato sulle esperienze. Ciò significa che oggi essa non ha più solamente finalità di intrattenimento ma scopi sociali, ovvero farsi portatrice di cambiamenti positivi». A illustrare il processo di rinnovamento di un’impresa del territorio è stato Andrea Mainetti, Fondatore e Ceo di PhotoSì, azienda specializzata nella stampa fotografica che, con l’ascesa del digitale e il declino dell’analogico, ha dovuto necessariamente riadattare il suo modello di business alle nuove esigenze del mercato. L’intervento seguente è stato di Filippo Antoniello, Brand Manager di Arena Water Instinct, che ha fornito al pubblico una pratica lista di cose da fare e non fare per comunicare il proprio marchio al resto del mondo: «Mai iperspecializzarsi in un particolare ambito e mai vergognarsi di fare domande; altra cosa da non fare assolutamente è restare immobili. Bisogna invece essere perseveranti, raccontare storie e avere maggiore autostima: dobbiamo essere più sicuri della nostra italianità». Con un’ironica presentazione che ha ripreso immagini e temi del cinema poliziottesco italiano degli anni ’70, Graziano Giacani, Ideatore del Brand Festival e Fondatore della Premiata Fonderia Creativa, ha condotto un’indagine figurata volta a scoprire il colpevole dell’uccisione dell’identità di marca, che può essere salvata e preservata solo «proteggendo i valori caratterizzanti dell’azienda, guardando al di fuori del proprio orto, e senza inseguire pedissequamente nuovi mercati, tendenze e tecnologie. Concentriamoci sulle esperienze che vogliamo offrire, con consapevolezza dei nostri tratti distintivi». Daniele Lazzari, Co-fondatore della social live agency Johannes, ha invece mostrato al pubblico come l’utilizzo di tecnologie e installazioni possano consentire di creare esperienze uniche e multisensoriali, incrementando il coinvolgimento degli ospiti e la visibilità dei marchi sui social. Una testimonianza dal mondo dell’influencer marketing è stata offerta da Sarah Araujo, Fondatrice e Direttrice Creativa di sposarmi.it, sito che si propone come punto di riferimento per le coppie che stanno pianificando il loro matrimonio, con consigli, approfondimenti, ispirazioni e un servizio di ecommerce in arrivo. L’evento di Acanto si è chiuso, infine, con un intervento incentrato sulla missione emotiva e sociale della comunicazione, ad opera di Michelangelo Tagliaferri, Fondatore e Responsabile Scientifico dell’Accademia di Comunicazione di Milano: «Comunicare vuol dire mettere in comune, integrare, appianare le differenze. Questo è l’unico modo per comprendersi tra individui e costruire una società migliore».

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