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Se ne parla forse un po’ meno di qualche anno fa, ma quello dell’ad fraud è un problema che è ancora più diffuso che mai nel mercato della pubblicità digitale, e che sta crescendo con l’aumentare delle inventory su tv connesse.
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Lo conferma una nuova ricerca internazionale, secondo cui a causa delle inventory pubblicitarie fraudolente quest’anno si arriveranno a perdere 68 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria a livello mondiale. Una cifra in netta crescita rispetto ai 59 miliardi del 2021.
Lo studio, condotto dalla società di ricerca Juniper Research, ha individuato i sei Paesi in cui l’impatto delle frodi pubblicitarie è più forte, quelli su cui si concentrerà il 60% della perdita complessiva di spesa adv. Eccoli, in ordine di incisività sul dato complessivo:
- USA
- Giappone
- Cina
- Sud Corea
- UK
L’Italia per fortuna non è tra questi. Nel nostro Paese il tasso di ad fraud, rispetto ad altri, è relativamente basso. Secondo uno
studio di Integral Ad Science, a metà dello scorso anno in Italia i tassi di frode pubblicitaria nel display e video su mobile web erano rispettivamente dello 0,3% e 0,2%. Per quanto riguarda l’ambiente desktop la percentuale era dello 0,7% nel formato display e dello 0,6% in quello video.