Per il 57% degli editori i ricavi digitali pesano per oltre il 10% sul fatturato complessivo, ma solo il 38% reinveste nel digitale una quota coerente (rispetto al 2018, il 62% ha investito lo stesso budget). È una delle evidenze emerse dai risultati 2019 dell’Osservatorio permanente “ANES Outlook” di ANES - Associazione Nazionale Editoria di Settore.
La ricerca, giunta alla sua ottava edizione e rinnovata nella metodologia e negli obiettivi, è focalizzata sui trend dell’editoria B2B, professionale e specializzata, sia tradizionale sia pure digital.
Quattro le macro-aree nelle quali è stato indagato il comportamento degli editori rispondenti, tra cui anche un rappresentativo campione di editori non associati ad ANES: utilizzo e presidio dei social network; fonti di ricavo editoria tradizionale ed editoria digitale; struttura organizzativa e infrastruttura; scenari futuri e percezione posizionamento digitale.
Dall'indagine è emerso che un’azienda su 3 ha una struttura dei ricavi digitali slegata dal business tradizionale e che un’azienda su 5 ha un business digitale che potrebbe fare a meno del tradizionale.
Gli editori pure digital, inoltre, hanno una migliore predisposizione a diversificare le fonti di reddito ed il loro modello di business fa più affidamento sulla vendita dei contenuti. Il 71% degli editori “misti”, infine, percepisce il proprio posizionamento digital in linea o migliore rispetto allo standard di mercato.
I risultati dello studio sono stati illustrati nel corso di un incontro presso la sede dell’Associazione dal Responsabile del Centro Studi ANES, Paolo Cionti (Edisport Editoriale). La presentazione integrale dei risultati di ANES Outlook 2019 è disponibile gratuitamente, su richiesta, a questo link.