Nel nostro paese gli investimenti, seppur in crescita, pesano meno del 10% sul budget di comunicazione
A livello internazionale il ricorso all’influencer marketing si sta diffondendo sempre più: in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ad esempio, quasi la metà delle aziende analizzate da Influencer Intelligence dedica più del 10% del totale del budget di comunicazione a questa tipologia di iniziative.
«Nel panorama italiano invece la situazione è molto più eterogenea, nonostante si rilevino diversi approcci all’influencer marketing e alla definizione dei relativi budget», ha spiegato Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Internet Media, nel suo intervento nel corso del convegno “Internet Advertising: tra creatività e innovazione” (qui l'articolo dedicato).
«Nel nostro paese infatti emerge che nell’80% dei casi gli investimenti in influencer marketing pesano meno del 10% sul budget di riferimento, sebbene si riscontri una progressiva crescita».
Dalla ricerca emerge un trend di graduale preferenza verso i nano/micro/mid influencer rispetto alle celebrity. Le imprese italiane dichiarano infatti che tali influencer sono spesso considerati più adatti in termini sia di efficienza rispetto al rischio dell’investimento sia di efficacia, in quanto sono considerati maggiormente “autentici”, veri e propri creator caratterizzati da fan base maggiormente qualificate e attive. Questo trend è correlato alla tendenza delle imprese di rivolgersi a nicchie con cui comunicare in modo accurato e profilato.