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di Simone Freddi

Formati pubblicitari online: cresce la domanda di rich media e video

Secondo i calcoli di Assocom, il prezzo di questo tipo di annunci è cresciuto del +3,3% e +3,9% in un anno, grazie a una sempre maggior richiesta da parte degli inserzionisti

Nell'ambito della pubblicità online cresce la domanda di display rich media e formati video. Gli inserzionisti e agenzie media sono disposti ad accordare un prezzo maggiore a queste tipologie di annunci, che registrano un +3,3% e +3,9% rispettivamente rispetto allo scorso anno, secondo i calcoli di Assocom. Nel corso dell'evento annuale Comunicare Domani, l'associazione che rappresenta le aziende di comunicazione in Italia ha presentato per la prima volta pubblicamente i propri calcoli sulla "Media Inflation", ovvero sull’aumento del prezzo degli spazi pubblicitari. Si tratta di un vero e proprio dato di inflazione anno su anno, calcolato tenendo presente anche il livello di audience che ogni inserzione è in grado di generare. Un indicatore, quindi, che ha una valenza economica e qualitativa, che può aiutare a fare chiarezza nel mercato delle gare media e che si propone come benchmark per il mercato. «Nel 2018 la Media Inflation segna +2,4% per la tv, +1,5% per la radio e +0,7% per la carta stampata -  ha dichiarato Guido Surci, Presidente Centro Studi Assocom, presentando i dati -. Il dato della televisione riflette gli investimenti sul palinsesto che per la prima volta dopo molti anni ha rivisto la Coppa del Mondo interamente in chiaro. Considerata la netta flessione del mercato della carta stampata, un dato del genere, per quanto inferiore all’1% riflette anch’esso il lavoro di qualità di alcuni editori. La radio beneficia di una buona domanda per un media performante nel raggiungere le audience in movimento. Più alte le percentuali del digital, dove il display rich media si attesta sul +3,3% e i video online sul +3,9%, a fronte di una forte domanda».

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