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03/03/2020

Coronavirus: gli italiani si informano su tv e digital. I dati di Publicis Media

Gli investimenti pubblicitari si sono in parte modificati. Secondo la società non è ancora possibile tracciare le effettive conseguenze della diffusione del Coronavirus sul mercato pubblicitario

Publicis Media Italy ha analizzato come la diffusione del Coronavirus in Italia ha modificato le abitudini delle persone sia in termini di fruizione dei mezzi sia in termini di decisione di acquisto. I media che più hanno rilevato gli effetti dell'epidemia, per la necessità di informazioni, sono la TV, il digital e il social. Le presenze davanti al televisore hanno fatto registrare incrementi significativi: se la giornata di giovedì 27 febbraio ha regalato la crescita maggiore (+1,7 milioni di contatti netti rispetto al giovedì precedente - dati Auditel Nielsen), quella di domenica 1 marzo ha ottenuto non solo il maggior numero di teste davanti alla TV (45,5 milioni di contatti netti) ma anche la miglior quota di minuti spesi per persona (ben 318, oltre 5 ore di visione media). La programmazione dei canali televisivi generalisti è conseguentemente cambiata per dare maggiore attenzione all’informazione. Nei palinsesti informativi il micro genere “attualità” ha avuto il 17%  in più di spazio nella settimana dal 21/02 all’1/03 rispetto ai dieci giorni precedenti 11-20/02. Rai 2 è stata l’emittente che, in percentuale, ha registrato le crescite maggiori in termini di minuti programmati. La7 è quella che, invece, ha allungato più di tutte la durata dei telegiornali. Insieme alla televisione, anche il mezzo digitale ha visto un forte incremento di utenza nelle ultime settimane relativamente alla sua componente informativa. Gli utenti unici giornalieri dei principali siti di informazione, infatti, sono esponenzialmente cresciuti come il numero di sessioni totali, questo a dimostrazione di una frequenza di accesso elevata nel corso della giornata con lo scopo di verificare aggiornamenti in tempo reale sui brand editoriali ritenuti maggiormente affidabili. Il picco di utenza e sessioni si è registrato domenica 23 febbraio, seguito da un rallentamento nei giorni successivi seppure con valori superiori ai dati medi giornalieri di fruizione dei siti di news. Nell’ultima giornata di rilevazione Audiweb, venerdì 28 febbraio, gli utenti unici ai siti di Repubblica, Corriere, Il Messaggero, Fanpage e TGCom sono aumentati in media del 48% rispetto a venerdì 14/02; anche il totale sessioni è cresciuto mediamente del 63% in confronto ai due venerdì precedenti del mese di febbraio. Nelle ore successive alla diffusione delle notizie relative ai primi casi di italiani infettati nel Nord Italia i post pubblicati in rete sono cresciuti in modo esponenziale. Si registrano infatti oltre 940.000 contenuti online dal 20 febbraio all’1 marzo (Crimson Hexagon 20th–March 1st2020). Da segnalare però come, dopo il picco massimo in data 24 febbraio, le conversazioni social abbiano registrato un trend di decrescita grazie anche alla stabilizzazione e successivo calo del volume di pubblicazione editoriale da parte dei portali. Da Twitter si rileva la top five dei post più condivisi dove emergono contenuti sia ironici sia informativi; di quest’ultimo gruppo emergono quelli pubblicati dall’account della Croce Rossa, dedicati alla condivisione di comunicazioni, e dal Dipartimento della Salute, con gli aggiornamenti dei conteggi ufficiali sui contagi. Il post più popolare in assoluto è però un tweet sarcastico in cui un utente commenta in modo ironico il comportamento e la reazione delle persone al virus. Anche le ricerche su Google della parola chiave Coronavirus hanno raggiunto il picco nello stesso periodo, in data 23 febbraio (Google Trend February 20th–March 1st2020. Query: Coronavirus), con un trend in continuo calo nei giorni successivi arrivando a registrare un terzo dei volumi in poco più di una settimana il giorno 1 marzo. La paura del contagio ha impattato anche sulla vita sociale con la chiusura dei teatri e sullo svolgersi degli eventi. La cancellazione del Carnevale di Venezia e di alcune partite di Serie A, lo spostamento in calendario del Salone del Mobile e del Cosmoprof sono solo ad oggi alcuni esempi. Anche il cinema ne ha risentito, nel weekend (22-24/02) ha registrato un -44% al botteghino rispetto al weekend precedente (Publicis Spine on Cnetel/Audimovie data – January 2020 cycle). Il Coronavirus ha anche innescato la corsa all’approvvigionamento, non solo di prodotti per l’igiene ma anche di scorte alimentari con aumenti delle vendite a due e tre cifre percentuali nel primo weekend di diffusione del virus. Il nostro Paese ne risente anche in ambito turistico con un aumento di disdette per il prossimo periodo di vacanze legato alla Pasqua, soprattutto nel Nord Italia. Gli investimenti pubblicitari di conseguenza si sono in parte modificati, alcune campagne sono state momentaneamente bloccate, come ad esempio quelle del settore viaggi, e altre che hanno confermato le campagne cavalcando il momento, ad esempio il mondo del food delivery. In questo momento non è ancora possibile  che può aver prodotto il Coronavirus, ancora adesso non è chiaro per quanto tempo questa situazione continuerà.

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