Nel 2018 cresce la fruizione di Internet in Italia trainata dai device mobili mentre la categoria di contenuti più visitati è quella dell’intrattenimento. Lo rivela Comscore, che fotografa i cambiamenti nella fruizione di Internet da parte degli italiani nell'anno che si sta chiudendo e li confronta con quelli registrarti negli altri Paesi digitalmente più evoluti.
Cresce la fruizione di Internet in Italia
Sono
39,3 milioni gli italiani che a ottobre 2018 accedono ad Internet almeno una volta al mese; la penetrazione dell’utilizzo di internet della sola popolazione maggiorenne è pari al
70%; tale livello registra un
aumento del +5% (ottobre 2018 su ottobre 2017) ma evidenzia un
potenziale di crescita ancora rilevante se confrontato con quello dei Paesi digitalmente evoluti (Stati Uniti 86%; UK 84%; Francia 82%). Il differenziale è interamente riconducibile alle generazioni più adulte (un italiano su tre oltre i 35 anni non accede a Internet) mentre
i giovani mostrano un livello di utilizzo costantemente superiore al 90% allineato a quello dei Paesi più avanzati.
La crescita nella fruizione di internet continua ad essere trainata dai device mobili: sono 31,5 milioni gli italiani che si connettono ad Internet da dispositivi mobili e, di questi, sono ben 12,6 milioni (pari al 32% del totale) coloro che lo fanno esclusivamente attraverso uno smartphone o un tablet.
I paesi digitalmente più sviluppati continuano a mostrare tassi di accesso in modalità multi-piattaforma (ovvero sia tramite Desktop che tramite device Mobile)
più alti rispetto all’Italia dove tale valore si attesta al 48% a fronte, ad esempio, del 68% registrato in Germania e del 67% negli Stati Uniti. Considerato che l’ingaggio degli utenti su alcune categorie di contenuti particolarmente evoluti come il Finance o molto interessanti per gli investitori come l’Automotive continua ad avvenire prevalentemente tramite desktop, l’audience che naviga in modalità multi-piattaforma è tendenzialmente quella più pregiata e avanzata.
I giovani passano più tempo in rete rispetto agli adulti
Nel 2018 gli italiani maggiorenni hanno trascorso sulla rete in media circa 72 ore ciascuno, con
differenze significative tra i segmenti demografici. Mentre infatti i giovani nella fascia d’età 18-24 arrivano a 90 ore/mese, oltre i 35 anni il tempo speso si riduce a 67 ore mese. Le donne maggiorenni, inoltre, con 78 ore medie mese sono connesse più a lungo degli uomini maggiorenni (66 ore mese).
Il 71% del tempo speso complessivo è trascorso su device mobili e di questo il 62% sulle App. L’ecosistema delle App è completamente dominato dagli
operatori stranieri che monopolizzano la classifica delle prime 15 App per numero di utilizzatori nel mese di ottobre.
Crescono i contenuti di intrattenimento
La categoria di contenuti più visitati e con la più alta crescita in termini di tempo speso è quella dell’intrattenimento; 443 milioni di ore mese a settembre 2018 pari a 12 ore medie per utente in aumento del 29% rispetto all’anno precedente;
valori ormai allineati a quelli registrati dai social network.
Soprattutto i giovani (18-24) trascorrono il 31% del loro tempo in rete fruendo di contenuti di intrattenimento, nelle fasce d’età mediane (25-34) social e intrattenimento si equivalgono mentre i segmenti più adulti vedono ancora una prevalenza del tempo speso sui social rispetto all’intrattenimento (13 ore medie mese contro 9,7).
Anche il genere è una variabile importante nel determinare la tipologia dei contenuti fruiti:
mentre gli uomini maggiorenni spendono più tempo sui contenuti di intrattenimento rispetto ai social (a settembre 13,2 ore medie mese contro 9,7),
per le donne maggiorenni vale il contrario con i social (15,6 ore medie mese a prevalere sull’intrattenimento 11,5 ore mese).
Tale mutamento di abitudini è confermato dal ranking delle
prime 10 entità per tempo speso dove insieme ai social compaiono siti di fruizione di video on line e siti di giochi.
“Assistiamo ad una discontinuità nella fruizione della Rete caratterizzata dall’aumento esponenziale del consumo dei contenuti di intrattenimento - afferma
Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers che rappresenta in esclusiva Comscore in Italia. - Tale fenomeno è particolarmente evidente nei giovani e segnala un cambiamento radicale nel sistema complessivo di consumo dei mezzi con significativi impatti economici e sociali nel settore dei Media”.