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di Simone Freddi

Audiweb 2.0, i primi dati: balzo per tutti gli editori, Repubblica.it oltre i 3 milioni

Debutta la nuova metodologia di calcolo, che assegna ai publisher anche i visitatori che leggono tramite browsing sull'app di Facebook e via Google Amp

Giovedì, gli operatori iscritti ad Audiweb hanno potuto consultare i primi dati della tanto attesa nuova rilevazione dell’organismo, detta appunto Audiweb 2.0, a cui si è iniziato a lavorare fin dal 2015 su richiesta degli editori. L’esigenza era, infatti, quella di riuscire ad adattare la rilevazione a un panorama digitale sempre più articolato, attribuendo al publisher non solo il traffico del sito sui vari device e quello delle proprie app, ma soprattutto quella fetta sempre più importante di persone che visita i contenuti navigando nell'app di Facebook o attraverso i formati Instant Articles e Amp e che fino ad adesso erano assegnati a Facebook e Google e non ai produttori di tali contenuti. Oltre a una più completa attribuzione agli editori, l'altra grande novità di Audiweb 2.0 sono i dati giornalieri e settimanali forniti agli iscritti al servizio. Tali dati non vengono invece resi pubblici, ma da alcuni articoli apparsi in rete è stato possibile venire apprezzare i primi risultati. Per esempio, ecco qual è stata la media degli utenti unici ponderati nei primi quattro giorni di giugno dei principali siti di news, grazie a una tabella pubblicata giovedì sera (e in seguito rimossa) da Ilfattoquotidiano.it.

  • Repubblica 3.068.184 (con un picco di 3.228 mila utenti il primo giugno)
  • Corriere 2.359.683
  • TgCom24 2.244.122
  • Il Messaggero 1.719.965
  • Il Fatto Quotidiano 1.694.330
  • Citynews 1.661.190
  • Fanpage 1.373.005
  • Ansa 1.185.090
  • Il Giornale 795.467
  • La Stampa 740.990
  • Libero Quotidiano 606.260
  • Quotidiano.net 580.335
Da notare che si tratta di dati ponderati (tramite panel e big data), quindi di utenti unici e non di browser unici. Benché si tratti di dati evidentemente non confrontabili per il diverso universo di riferimento e perché si tratta della media di quattro giorni infrasettimanali e non di una media mensile (che comprende anche i week end), balza comunque all’occhio il notevole aumento di traffico attribuito con la nuova modalità di calcolo ai singoli editori, molti dei quali vedono più che raddoppiare la propria audience. A marzo, l'ultimo mese per cui sono stati resi disponibili i dati del giorno medio con la vecchia metodologia, per fare qualche esempio a Repubblica veniva accreditata una Total Digital Audience di 1.658.567 milioni di utenti unici nel giorno medio, al Corriere 1.261.686, al Fatto Quotidiano “appena” 486.389. Per un confronto più significativo su base mensile si dovrà comunque aspettare settembre, quando saranno disponibili i dati del "giorno medio" delle singole testate nel mese di giugno calcolati con la nuova metodologia. I dati di aprile e maggio arriveranno, invece, a fine anno, per garantire una continuità di trend e allo stesso tempo permettere all'organismo di "portare a regime" tutti gli elementi della nuova ricerca, che poggia su basi completamente diverse dal passato. Realizzato in collaborazione con Nielsen, il sistema Audiweb 2.0 si fonda su diverse fonti: Panel – ampliato per la componente mobile -, TAG/SDK per la rilevazione censuaria, Big Data per una maggiore copertura e nuova Ricerca di Base unica Auditel-Audiweb. Si tratta, dunque, di una rilevazione di grande complessità di cui si occuperà nei prossimi mesi l’AgCom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha aperto un'istruttoria per verificare ulteriormente i meccanismi attraverso i quali le audience vengono misurate su base quotidiana, settimanale e mensile. In particolare, sotto la lente dell'Agenzia ci sarebbe l’utilizzo dei big data di Facebook per perfezionare i risultati della rilevazioni sull’audience, in particolare per l'attribuzione di genere ed età all’audience dei contenuti. Una procedura che, secondo quanto dichiarato da Audiweb e ribadito dal presidente dell'organismo, Marco Muraglia, è svolta in modo da garantire la completa anonimizzazione dei dati.

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