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27/12/2018
di Teresa Nappi

AgCom: dal 2013 al 2017 cresciuti i ricavi per il settore tv

L’aumento dei ricavi della televisione è ricondotto all'aumento degli introiti pubblicitari e a quello degli introiti derivanti dai servizi televisivi a pagamento. Soffre l'Editoria

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha reso noti i risultati del proprio Focus Bilanci relativo al quinquennio 2013-2017, che tracciano risultati contrastanti per il settore dei media. Secondo il rapporto, il comparto televisivo che ha visto i ricavi delle principali imprese aumentare di oltre 300 milioni di euro. Quelli del settore editoria contrarsi complessivamente di oltre 900 milioni (-17,7%). Il rapporto viene tracciato anche l’andamento del settore degli operatori di rete e gestori delle infrastrutture di radiodiffusione, cresciuto nel periodo considerato ad un tasso medio annuo del 5,4% (e del 2,4% nel solo 2017).

I ricavi del settore Tv

Per quanto riguarda il settore Tv, l’aumento dei ricavi è riconducibile sia all’aumento degli introiti derivanti dai servizi televisivi a pagamento (+107 milioni dal 2013 al 2017), sia a quello degli introiti pubblicitari (150 milioni circa). Gli indici reddituali mostrano un trend di riduzione fino al 2016 per poi migliorare nel 2017. La redditività lorda (Ebitda) rispetto al 2016 passa dal 18,1% al 22,4% nel 2016, mentre quella netta (Ebit) passa da un valore negativo del 3,6% a uno positivo del 2,9%. Il risultato d’esercizio per la prima volta dal 2012 è tornato positivo (+114 milioni). Relativamente stabile è il ricorso ai mezzi propri per finanziare l’attività; in media, nel periodo considerato, il patrimonio netto complessivo è stato pari al 32,2% delle passività complessive, ma in crescita nel 2017 (32,5% rispetto al 30,8 del 2016). Infine, l’occupazione a livello di comparto, con circa 21.800 addetti a fine 2017, si riduce di circa 250 unità rispetto al 2016.

I ricavi del settore Editoria

Riguardo al comparto dell’editoria, la quota di ricavi ottenuti in Italia è pari a circa 3,6 miliardi di euro nel 2017, in riduzione del 17,6% (-760 milioni). La flessione non si è arrestata nemmeno lo scorso anno e, su base annua, è stata pari a circa il 6,5%, sia a livello complessivo sia domestico. Il margine operativo lordo, mediamente pari al 7,1% dei ricavi durante il periodo 2013-2017, raggiunge il 9,7% nel 2017, mentre il margine operativo netto, con un valore medio di periodo di -1,4%, nel 2017 ha raggiunto il 2,5% (in crescita rispetto allo 0,9% del 2016). Il risultato d’esercizio consolidato è tornato positivo per la prima volta dal 2010. Riguardo i livelli occupazionali, gli effetti della crisi dell’editoria cartacea sono stati considerevoli. Tra il 2013 e il 2017 le imprese considerate, anche a seguito delle operazioni di consolidamento che hanno caratterizzato il mercato, hanno ridotto gli organici del 16%, pari a 2.500 unità: il numero di addetti nel 2017 è pari a 13.200 unità rispetto alle 15.700 del 2013. Su base annua la flessione nel 2017 è stata del 4,4%, con una perdita di circa 600 addetti.

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