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09/11/2020
di Roberta Simeoni

A Million More: la campagna Volvo per la sicurezza stradale

Un video in tv e sui social per sensibilizzare tutti all’importanza dell’uso della cintura e non solo

Michele Crisci, Presidente e Amministratore Delegato di Volvo Car Italia

Michele Crisci, Presidente e Amministratore Delegato di Volvo Car Italia

La sicurezza è un approccio mentale. Queste le parole di Michele Crisci, Presidente e Amministratore Delegato di Volvo Car Italia, durante la presentazione di A Million More, campagna fortemente voluta dal brand con l’obiettivo di continuare a sensibilizzare tutti in materia di sicurezza stradale per i guidatori, ma anche per i pedoni.

Per comunicare al meglio Volvo ha scelto la strada dei Volvo Studio Talk, conversazioni che si svolgono presso i Volvo Studio presenti nelle città di Milano, Tokyo, New York, Stoccolma e Varsavia.

La sicurezza è da sempre un punto imprescindibile per Volvo. Basta citare la cintura di sicurezza a tre punti, che introdotta nel 1959, è oggi presente su tutte le autovetture. In tempi più recenti, Volvo ha promosso il progetto E.V.A. (Equal Vehicles for All), grazie al quale si è portata l’attenzione sul fatto che i sistemi di sicurezza sulle auto siano ottimizzati sia per gli uomini sia per le donne, tenendo conto delle corporature differenti.

Ma non solo, perché sulle autovetture Volvo è stata limitata la velocità massima a 180 km/h ed è stato inoltre introdotto il sistema Care Key, un limitatore che permette di impostare il limite di velocità a 130 o 110 quando la vettura viene guidata da persone meno esperte.

Da non dimenticare, infine, anche la grande attenzione che Volvo riserva ai più piccoli: proprio per loro è stato infatti introdotto il seggiolino da posizionare in senso opposto a quello di marcia, che garantisce un impatto meno violento in caso di incidente.

Volvo e la sicurezza

Le soluzioni che Volvo mette in campo sono molteplici. Iniziamo dalle nuove tecnologie in ambito ADAS (Advanced driver-assistance systems), che verranno introdotte nei veicoli Volvo di prossima generazione in arrivo nel 2021.

L’idea è quella di installare sui veicoli nuovi sistemi di monitoraggio alla guida, in grado di intervenire in aiuto del guidatore, se necessario, e di riconoscerne eventuali stati di alterazione psicofisica. I sistemi previsti vanno dai classici suoni per attirare l’attenzione del guidatore distratto fino alla presa di controllo totale del veicolo, che grazie all’uso di sensori e telecamere farà giungere il mezzo presso l’area di sosta più vicina per poi qui arrestarlo.

Parlando di sensori, Volvo ne ha introdotti di nuovi mostrandoli sulla Concept Car Volvo 360C. Si tratta di sensori che fanno avvicinare le vetture alla guida autonoma di livello 5 e che consentono, ad esempio, di riconoscere i pedoni che all’improvviso scendono dal marciapiedi oppure i ciclisti che compiono manovre brusche.

Va ricordato però che tutte le Volvo attuali e quelle in arrivo sono già in grado di riconoscere pedoni, ciclisti e oggetti di movimento rapido.

La campagna A Million More

Perché A Million More? L’introduzione della cintura di sicurezza a tre punti, dal 1959, ha consentito di salvare un milione di vite umane. Da qui l’idea di stimolare una conversazione che mettesse in luce cos’altro si possa fare per salvare un ulteriore milione di vite.

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Ad accompagnare l’impegno di Volvo in merito alla nostra sicurezza un video distribuito in tv e che in diverse declinazioni è stato pubblicato sui vari social network.

La campagna ha anche previsto il coinvolgimento di influencer che potessero sensibilizzare i propri followers in merito alla sicurezza stradale.

Tra questi Silvio De Rossi, influencer automotive da sempre impegnato in questo campo.

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“Abbiamo tra le mani uno strumento che ci permette di interagire con persone di ogni tipo", ha commentato De Rossi. "Il video A Million More di Volvo spiega in modo semplice come una invenzione osteggiata all’inizio abbia in realtà salvato oltre un milione di vite. Serve mandare un messaggio forte alle nuove generazioni e non solo, perché tutti comprendano l’importanza di una guida sicura. Non solo per chi è in auto, ma per tutte le persone che ci circondano”, conclude.

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