Immaginate questa scena: siete in autobus o in metropolitana di prima mattina. Accanto a voi c’è uno studente. Cuffie ben salde nelle orecchie e sguardo fisso sul proprio smartphone. Sin qui niente di nuovo. Ma quel ragazzo, a dispetto delle apparenze, potrebbe non essere immerso nel solito video di Youtube. Perché, al contrario, potrebbe aver deciso di sfruttare quei minuti del viaggio tra casa e scuola per ripassare, per preparare un’interrogazione o un compito in classe. Una cosa che abbiamo fatto tutti, ma non in quel modo.
Dimenticate quadernoni e fogli di appunti letti in modo acrobatico tra una curva e l’altra. Basta libri spiegazzati e maltrattati. Tutto quello che serve per prepararsi al meglio, ora, entra direttamente nello strumento più amato dagli studenti. E nei suoi ‘fratelli’ tablet e computer.
Noi di Skuola.net, dopo essere stati i primi a introdurre gli appunti scolastici online, abbiamo cercato di cavalcare l’innovazione mettendoci al servizio dei ragazzi. Nascono così i Video Appunti UGC. Contenuti multimediali che segnano un’accelerata decisa sulla strada dell’innovazione didattica. Permettendo di ‘incamerare’ lo stesso argomento in più formati contemporaneamente: audio, video e testuale.
Il merito è di un algoritmo sviluppato e testato dal Team IT interno all’azienda che ha consentito di trasformare lo sconfinato archivio di appunti di cui dispone Skuola.net in file audio/video sottotitolati. Algoritmo che continuerà a lavorare da solo convertendo in video nell’arco di pochi secondi tutti i contenuti che la community di Skuola.net caricherà sulla piattaforma. Un sforzo tecnologico che vuole portare dall’era dei bignami 2.0 - con i riassunti user generated, creati dagli studenti per altri studenti – direttamente nell’era dei bignami 4.0, dove l’intelligenza artificiale si mette al servizio degli utenti e facilita ulteriormente la missione ripasso. E non è impossibile immaginare che la tecnologia e gli algoritmi ci potranno creare contenuti educational taylor made in maniera predittiva in base a quello che dobbiamo e vogliamo sapere prima ancora di scegliere se leggere o ascoltare.
Perché è indubbio che l’approccio di tipo narrativo e mnemonico sta velocemente lasciando il posto a un approccio visivo. Visualizzare un brano velocizza l’apprendimento. L’uomo memorizza di più guardando. Basta fare un breve esempio per capirlo: provate a leggere uno di quei grandi romanzi alla ‘Guerra e pace’, tomi giganteschi mal digeriti dai ragazzi di ogni epoca; subito dopo guardate la trasposizione cinematografica. Quale vi rimarrà più impresso nella mente? Per non parlare del risparmio di tempo. Questo vale, amplificato, nell’ambito scolastico dove si chiede di immagazzinare tantissime nozioni contemporaneamente. Lo studio e il ripasso tenderanno sempre di più al video, si studierà di più su filmati e immagini che su libri di testo. A maggior ragione se andiamo verso un’epoca in cui la multimedialità è quasi un dogma.
Qualcuno potrebbe obiettare che si sta saltando un passaggio. E, in parte, è vero. La digitalizzazione del settore educational era una sfida importante. Ma i ritardi nell’aggiornamento del sistema scolastico ci hanno suggerito di anticipare i tempi. Di andare oltre. In base a una recente ricerca di Skuola.net, effettuata per verificare il livello di innovazione delle classi italiane, è emerso che poco più di 1 studente su 10 frequenta una scuola digitale dalla A alla Z, dove si usano quotidianamente tablet e smartphone come supporto alla didattica. Piuttosto si ripiega sui dispositivi personali dei docenti o sull’ormai superata Lavagna interattiva multimediale (LIM).
È certamente un primo passo, margini di crescita ci sono eccome. Ma non basta. I ragazzi corrono più velocemente. Non amano perdere tempo. Inutile mettergli in mano un e-book o un database dispersivo e poco pratico da consultare. A volte la necessità di avere un’informazione è istantanea. Pochi minuti per cercarla, qualche secondo per farla propria. Il futuro dell’apprendimento è on demand. Non ci nascondiamo dietro un dito. Con un approccio che dal piano testuale si trasferisce inesorabilmente alla dinamicità del video. Sfruttando le potenzialità del mobile learning, molto presto, non ci sarà più bisogno di dover seguire per forza un programma prestabilito.
Con i Video Appunti UGC gli studenti continueranno a fare quello che facevano prima a casa (e che presto inizieranno a fare anche a scuola): prenderanno in mano lo smartphone, digiteranno poche parole e accederanno al contenuto più adatto. Solo che lo faranno in un modo nuovo. Più interessante, più attuale, più vicino alle loro esigenze. I ragazzi troveranno in un ambiente unico tutto quello che gli serve: un sunto ‘visivo’ che, per sua natura, verrà fatto proprio molto più facilmente.
Una grande occasione anche per chi quel target dovrà andare a intercettarlo: gli advertiser. Nei nostri piani, infatti, i Video Appunti UGC diventeranno presto un mega catalizzatore di traffico da parte di studenti di scuole medie, superiori e università. Se prendiamo come parametro i dati diffusi da Youtube, che ci mostrano come i contenuti video educational abbiano un tempo di permanenza in streaming quattro volte superiore rispetto ai video delle altre categorie, ben si capisce quanto si possano moltiplicare le chance di fare impressions, di caricare pre-roll, di dare visibilità al proprio prodotto. Un’opportunità che sarebbe delittuoso non cogliere al volo.