L’emergenza Covid-19 e il lungo periodo di isolamento sociale che ne è conseguito hanno avuto un impatto importante sul nostro Paese, sia dal punto di vista economico che sociale. Molti settori produttivi stanno risentendo del difficile periodo che stiamo attraversando, ma lo stesso non può dirsi delle piattaforme tech e dei social network.
La quarantena ha inevitabilmente spinto tutti a cercare il “contatto sociale” attraverso il proprio smartphone, aumentando di conseguenza la presenza su social network come Facebook e Instagram, senza tralasciare TikTok per i più giovani.
Lockdown e social network
La quarantena ha portato le persone a
cercare contenuti interessanti e consigli utili proprio sui social network, spesso utilizzati in modo superficiale.
Questa richiesta costante ha portato molti influencer a cambiare il palinsesto, iniziando a produrre contenuti che potessero aiutare le persone ad affrontare meglio le giornate in casa.
Su Instagram siamo passati da un approccio decisamente visual e quindi fotografico alla
creazione di contenuti di intrattenimento. Appuntamenti giornalieri, dirette Instagram, ricette di cucina, workout: chiunque avesse qualcosa di utile da raccontare ha ottenuto popolarità ed ha visto crescere il proprio engage.
Social: prima e dopo coronavirus
Il coronavirus ha segnato una linea indelebile tra chi ha davvero qualcosa da raccontare e chi utilizza i social esclusivamente come una vetrina. Il lockdown ha permesso a tantissimi utenti di scoprirsi micro influencer (e in futuro chissà) capaci di strutturare uno storytelling giornaliero legato alla propria professione.
Uno sharing costante di conoscenze ha creato una solida trama che ha cambiato per sempre l’utilizzo dei social network.
Personalmente mi sono reso conto di quanto le persone avessero bisogno di informazioni utili in merito all’utilizzo della propria auto e delle limitazioni legate a Regioni e Comuni. I tutorial che ho prodotto quotidianamente e i Q&A hanno dato risultati molto soddisfacenti, aumentando non solo il mio bacino d’utenza, ma anche la mia popolarità sul territorio nazionale.
Sharing di conoscenze
La condivisione del proprio sapere è diventato un mezzo per sentirci tutti un po’ meno soli. I numeri confermano la crescita esponenziale di questo periodo: il mese di aprile 2020, in pieno lockdown per moltissimi Paesi, ha segnato un netto incremento dell’uso dello smartphone per almeno il 76% del campione (dati Hootsuite/We Are Social).
Il tempo speso su internet è stato impiegato soprattutto per stare sui social network: il 47% del campione, di cui un 23% ha dichiarato un considerevole aumento del tempo. In base a tale analisi, le Filippine sono social addicted (il 64% della popolazione dichiara un aumento del tempo trascorso sui social), con Brasile e Sudafrica a seguire. Come si posiziona l’Italia? Più o meno a metà classifica, con un incremento del 45% nell’uso dei social.
Ma l’Italia, insieme alla Spagna, ha fatto segnare l’aumento maggiore nell’utilizzo di piattaforme di videochat collettive: +1000% nel mese di marzo 2020. Tra le app che hanno sperimentato un boom di download spiccano in particolare
Zoom (con oltre 200 milioni di nuovi utenti rispetto all’inizio della pandemia)
Houseparty e
Meet di Google.
Informazione e Intrattenimento
Per quanto riguarda le piattaforme social, merita una menzione speciale
Twitter. Su base trimestrale questo social ha fatto registrare un
aumento di 47 milioni di utenti in più rispetto a gennaio 2020, con un balzo del +14%. Questa è la prova che da sempre
Twitter viene visto come il social più utile per recuperare news attendibili in tempo reale. In un periodo come questo in tanti si sono informati quotidianamente sull’andamento dei contagi e sulla situazione mondiale. Twitter resta ancora oggi lo strumento migliore per recuperare notizie live.
Chiudo con uno sguardo generale sui numeri dell’intrattenimento online.
Il settore dello streaming è cresciuto vertiginosamente, con Netflix e la neonata Disney Plus che nel primo trimestre dell’anno hanno registrato record negli abbonamenti. Il 57% del campione dichiara infatti di aver aumentato il tempo di fruizione di contenuti video mentre il 39% di musica in streaming, il 35% di videogames, il 15% nel caricamento di video online e il 14% nell’ascolto di podcast.
Ora che il lockdown è passato e stiamo imparando a convivere con il virus vedremo se questo periodo ha segnato indelebilmente le nostre abitudini. Di sicuro ha cambiato per sempre il nostro modo di usare internet e i social network.