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26/03/2020

Vidiemme, con BIP offerta più competitiva. L’a.d. Valsecchi: «Nuove opportunità di crescita»

L’advisor tecnologico acquisito di recente dalla multinazionale della consulenza sta operando da remoto a pieno regime nonostante la crisi del Coronavirus

Nuove prospettive di crescita e di sviluppo dell’offerta per Vidiemme grazie all’ingresso nel gruppo BIP. L’azienda che sviluppa progetti di digital innovation in ambito web, mobile e nuove tecnologie è stata di recente acquisita dalla società di consulenza con headquarter a Milano controllata dal fondo Apax Partners, «un’operazione che ha suggellato un rapporto di partnership che durava ormai da diversi anni, in particolare con Sketchin, la società di BIP specializzata nell’experience design», spiega Luca Valsecchi, fondatore e amministratore delegato di Vidiemme. «La sinergia tra due realtà complementari come Vidiemme e BIP permetterà ad entrambe di apportare fin da subito miglioramenti significativi alle rispettive catene di valore. Insieme saremo infatti in grado di offrire alle aziende consulenze e progetti end to end sempre più completi e all’avanguardia», sottolinea il manager. L’opportunità di far parte di un Gruppo internazionale come BIP inoltre «aiuterà di certo i professionisti di Vidiemme ad affinare le loro competenze potendo confrontarsi con un network internazionale e venendo a contatto con profili con esperienze differenti». Vidiemme è un advisor tecnologico che si pone al fianco delle aziende per migliorarne la gestione dei processi interni e dell’operatività verso l’esterno grazie alle soluzioni digitali più innovative. «Realizziamo progetti su misura per i nostri clienti, in gran prevalenza realtà di media e grande dimensione nei settori del retail, fashion e luxury, pharma ed healthcare, insurance, e finance e banking. Per supportare alcuni dei nostri clienti nelle iniziative business to consumer e di marketing, ad esempio, la nostra offerta si focalizza sui nuovi canali emergenti che aiutano i brand a parlare e comunicare con i propri clienti in modo sempre più personalizzato, come i chatbot e gli assistenti vocali». Vidiemme, oltre alla sede centrale di Milano, è da cinque anni operativa anche a San Francisco con la controllata VDM Labs, «il nostro avamposto nel cuore della Silicon Valley che ci aiuta a capire in anticipo i nuovi trend del mercato tecnologico». Qui infatti «abbiamo l'opportunità di stringere e coltivare relazioni con startup e il mondo del venture capital, un patrimonio di conoscenze di cui da ora potremo disporre insieme a tutto il Gruppo BIP. Intanto l’operatività non si ferma in casa Vidiemme, nonostante le difficoltà dettate dal Coronavirus. «Abbiamo attivato sin dal principio della crisi le procedure per lo smart working, un modus operandi che oltretutto adottiamo già da anni, in quanto ben si presta alla nostra organizzazione interna fondata su gruppi di professionisti operativi su singoli progetti». E non è tutto perché, dice Valsecchi, «dal momento che le persone sono il vero motore di Vidiemme, è per noi da sempre molto importante mantenere vive le relazioni tra i nostri collaboratori, ancora di più in questo momento non facile che costringe tutti alla lontananza». La società ha così deciso di lanciare un gruppo creato grazie all’applicazione Cluster dove, oltre alla condivisione di fotografie e video, vengono attivati ogni settimana dei contest con premi in palio. Sul fronte del business, «l’ultimo biennio è stato caratterizzato da crescite importanti sia in termini di fatturato sia di redditività», prosegue il manager. «Nel 2019 il giro d’affari di Vidiemme è stato di 6,5 milioni di euro, in crescita di quasi il 40% rispetto al 2017 con un incremento del 25% nel 2018 e del 15% nel 2019. E i risultati sono stati ancora più positivi sul fronte dell’Ebitda e degli utili». Vidiemme oggi impiega un centinaio di professionisti e l’intenzione, nonostante il periodo di emergenza, è quella di crescere di circa venti persone nel corso dell’anno. «Lo faremo anche se con nuove tempistiche legate all’emergenza. Dobbiamo crescere in particolare nell’area della governance e della delivery dei progetti, ad esempio sul fronte del mobile e dei nuovi device legati al mondo della voce e dell’intelligenza artificiale. Per questa ragione ci doteremo delle competenze professionali necessarie per farlo».

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