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02/11/2020
di Cristina Oliva

Sottosopra, il bike marketing per portare le aziende a un modo di fare impresa più sostenibile

Conversazione con Elena Milazzo, founder dell’agenzia

Il team di Sottosopra

Il team di Sottosopra

Sottosopra, agenzia di comunicazione bike friendly, ha deciso di sostenere e diffondere la cultura ciclabile e di mettere la sua esperienza strategica e creativa a disposizione delle aziende, delle istituzioni e del pubblico per guidarli verso un approccio sostenibile. Vuole farlo aiutandoli a realizzare un percorso di trasformazione e avvicinamento a un modo di vivere e lavorare più “rispettoso”, attraverso progetti innovativi per le aziende, programmi formativi nelle scuole, soluzioni smart per i Comuni alle prese con un nuovo modello urbano.

L’obiettivo è diffondere la mobilità sostenibile e i suoi benefici, realizzando progetti per aziende e istituzioni, che coinvolgano anche i dipendenti, il territorio e cittadini. Format e progetti pensati ad hoc, a seconda delle esigenze e degli obiettivi da raggiungere.

Elena Milazzo, la founder dell’agenzia, racconta come e perché Sottosopra è diventata un’agenzia bike friendly, un punto di riferimento per la green communication e la diffusione della cultura ciclabile e della mobilità “pulita”.

Da dove vi è nata l’idea di agenzia bike friendly?

Tutte le persone in Sottosopra compresa gran parte dei nostri freelance e partner più stretti si muovono in città in bicicletta o a piedi facendo anche 10 km al giorno. Questa da sempre è una nostra caratteristica. Ed è una scelta prima di tutto di piacere, vuoi mettere fare attività fisica mentre vai al lavoro?

Poi una scelta intelligente perché dimezziamo i tempi di spostamento, infatti è provato che sotto gli 8 Km la bici è il mezzo più veloce in città. Infine è anche una scelta etica e che ci rappresenta. Da qui è nata l’idea di diventare l’agenzia di riferimento per il mondo della mobilità agile (bicicletta, pedonale, monopattini).

Quali sono quindi i punti chiave che vi hanno rilanciato nel nuovo posizionamento?

Per prima cosa, abbiamo riportato i valori delle nostre vite private in ambito lavorativo, come è sempre stato. Mai alzare muri troppo alti tra privato e professionale! Si rischia di perdersi e di allontanarsi creando due “sé” che alla fine non si conoscono più. Abbiamo quindi messo insieme due cose: la prima è che noi umani stiamo usando veramente male la nostra intelligenza se continuiamo a ignorare quanto sia tossica la nostra presenza su questo pianeta. La seconda cosa è stata recuperare una passione non solo mia, ma che è anche una scelta da parte di tutte le persone della nostra agenzia: la bicicletta. Ed è proprio attorno alla bicicletta che è nata la nuova Sottosopra. La bicicletta, oltre a rappresentare il piacere di una mobilità dolce e in generale di uno stile di vita più a misura d’uomo, è la protagonista di un nuovo modello di marketing, che noi abbiamo battezzato “bike marketing”.

Cos’è il “bike marketing” di Sottosopra Comunicazione?

Il bike marketing è il nostro modello per accompagnare le aziende verso un modo di fare impresa più sostenibile, che vuol dire fare business ma creando anche valore diffuso con una nuova responsabilità nei confronti delle persone, del territorio e dell’impatto ambientale.

I nostri punti di forza sono: essere gli specialisti della comunicazione bike friendly, che significa utilizzare la mobilità pulita come “trend topic” per sviluppare attività innovative di responsabilità sociale d’impresa, iniziative educazionali per la comunità e per le scuole, ma anche operazioni speciali per promuovere una mobilità pulita grazie alla cooperazione stretta tra pubblico e privato; essere parte di una squadra che unisce esperienze estremamente qualificate, la nostra è una rete di specialisti che si occupano di Economia Circolare, sostenibilità, green planning e impatto aziendale da almeno 20 anni, cosa importantissima perché in questo ambito ci sono molti improvvisati e temo siano destinati ad aumentare; basso impatto ambientale, alto impatto creativo: le tematiche legate all’efficienza energetica, al welfare, alla responsabilità estesa del prodotto, ecc. tendono a utilizzare icone e tone of voice standardizzati ed è ora di cambiare linguaggio, di fare un passo avanti e osare di più; procedere step by step e “side by side”, conosciamo bene i problemi e i timori degli imprenditori, il nostro approccio al cambiamento è sempre realistico, fattibile e assolutamente personale. 

Sottosopra parla di ciclo-cultura…

Non siamo delle ciclo-fanatiche, anzi abbiamo una visione molto democratica della mobilità. Per costruire una cultura ciclistica matura, sarebbe ora di superare i vecchi e noiosi antagonismi di automobilisti vs ciclisti o pedoni vs monopattini. Le prese di posizione stile tifoserie calcistiche non portano a nulla. Una delle campagne di comunicazione più importanti che stiamo curando ha proprio l’obiettivo di costruire una convivenza pacifica tra i cittadini che utilizzano mezzi diversi. Stiamo assistendo a un cambiamento epocale nella mobilità urbana, ci troviamo a convivere con nuovi mezzi senza sapere come fare. Ora è tutto nuovo, ma se ben accompagnato dall’informazione, dall’educazione alle nuove regole stradali, fra qualche anno sarà normale dividere la strada con una corsia ciclabile.

Qual è il ruolo delle aziende in questa trasformazione?

Le aziende hanno un ruolo fondamentale soprattutto in una formula di collaborazione stretta con le istituzioni locali. Essendo delle vere e proprie comunità che aggregano le persone, le aziende possono avere un’influenza positiva nei loro confronti, curarsi di loro, fornire nuovi servizi e benefit, coinvolgerle nelle future politiche aziendali.

Inoltre non dimentichiamoci del legame fondamentale tra azienda e territorio, pensate a quanto impatta un ipermercato in un’area cittadina e a quante cose quel brand può fare per il quartiere per “compensare il debito” che ha nei suoi confronti: dalle piste ciclabili al parco giochi per i bambini, sono moltissime le iniziative per “ringraziare” il territorio che ospita un’azienda.

Infine, sempre di più le aziende sono interessate a includere nelle future strategie nuove politiche di responsabilità sociale e stanno capendo bene quanto questo aspetto sia importante per fare impresa anche qui in Italia.

Attraverso progetti che noi definiamo di bike business, le aziende possono fare la differenza sia all’interno nei confronti dei collaboratori, sia all’esterno nei confronti dei clienti e della comunità di prossimità.

Una azione che mettete in atto in termini di sostenibilità?

Sottosopra è nata nel 2002 con l’idea di conciliare la vita d’agenzia con la vita privata, superando un po’ lo schema urticante della Milano da bere e del fanatismo da lavoro. Non so se ricordate, ma negli anni 90 i pubblicitari facevano a gara a chi usciva più tardi dall’agenzia. Sottosopra è nata per ridare dignità alle persone che lavorano, di qualsiasi ruolo ed età, per dare la possibilità a tutti di avere tempo per sé e di arricchirsi al di fuori del contesto lavorativo. Con un’attenzione particolare rivolta alle donne.

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