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07/02/2019
di Andrea Salvadori

Publicis, il bilancio 2018 delude. Sadoun: «I ricavi di dati e martech a +28%»

Risultati peggiori di quanto atteso dagli analisti per il gruppo pubblicitario francese, che vede però aumentare il giro d'affari generato da "dati, creatività dinamica e trasformazione del business"

Tonfo in Borsa per Publicis Groupe dopo la presentazione dei conti del 2018. Il titolo della società francese è arrivato perdere oggi alla Borsa di Parigi più del 14% del suo valore. A pesare sul titolo sono stati i risultati dell’esercizio 2018, presentate ieri dopo la chiusura della Borsa e accolti negativamente dal mercato che si attendeva performance migliori. La società guidata dal chief executive office Arthur Sadoun, il terzo operatore mondiale della comunicazione dopo Wpp e Omnicom, ha chiuso l’anno con un calo del fatturato netto del 3,9% a quota 8,97 miliardi di euro, mentre, a tassi di cambio costanti, la performance è stata in linea con il 2017 (-0,1%). A livello organico la crescita è stata dello 0,1%. Nel quarto trimestre del 2018, in particolare, il fatturato netto, pari a quota 2,49 miliardi di euro, è cresciuto dello 0,4% ma, a livello organico, escludendo dunque l’impatto delle acquisizioni e i cambi valutari, ha lasciato sul campo lo 0,3% del suo valore, a quota 2,49 miliardi, mentre gli analisti contavano su un incremento del 2,5%. Se si esclude dai conti Publicis Health, la società del gruppo in via di dismissione, la crescita organica è stata nel 2018 dello 0,8% anche se nel quarto trimestre questo trend rallenta con un incremento dello 0,5% rispetto al +2,2% del terzo trimestre. Sul fronte della marginalità, Publicis Groupe ha però aumentato il suo margine operativo annuale di 0,60 punti percentuali arrivando al 16.7%, un risultato migliore di quanto previsto dal gruppo "Abbiamo sofferto un calo più alto del previsto sul fronte degli investimenti pubblicità tradizionali, principalmente a causa della frenata delle aziende del largo consumo negli Stati Uniti», ha detto Sadoun. Tuttavia, ha aggiunto il manager, il modello di sviluppo adottato da Publicis Groupe, basato su dati, creatività e tecnologia, sta "funzionando magnificamente". I ricavi di Publicis generati da "dati, creatività dinamica e trasformazione del business", sottolinea Sadoun, sono aumentati del 28% nel 2018 a quota 1,05 miliardi di euro, pari al 18% delle entrate nette totali del gruppo. E proprio oggi la società ha annunciato di avere portato a termine l'acquisizione della società francesce di data marketing Soft Computing. Questa area ha tra l'altro aiutato oltretutto la società a imporsi nel 2018 in tante gare, come quelle di “Daimler, Campbell's, Marriott, Carrefour, Cathay Pacific, The JM Smucker Company, GlaxoSmithKline e Fiat Chrysler Automobiles. Queste ultime due vittorie rappresentano in particolare un business per noi da oltre 1 miliardo di dollari”. In Europa, Publicis Groupe ha registrato oltre 2,6 miliardi di entrate nel 2018, in aumento dell’1%, con una crescita organica dell’1,4%. Sempre a livello organico, i risultati migliori arrivano da Medio Oriente e America Latina (rispettivamente +4,6% e +4,5%), mentre Nord America e Asia-Pacifico hanno registrato un calo dello 0,8% e dell’1,8%.

Ros King vice-president of global clients di Publics Groupe

Intanto, la società ha comunicato una serie di novità sul fronte manageriale. Entra nella società Ros King, la manager ex Ogilvy e Jwt, in precedenza director of innovation and communications di Loyds Banking Group. King assume il ruolo di executive vice-president of global clients di Publics Groupe. Steve King, chief executive di Publicis Media, è stato quindi promosso al ruolo di chief operating officer di Publicis Groupe, mentre Nigel Vaz, chief executive di Publicis.Sapient Emea e Asia-Pacific, è ora chief executive du Publicis.Sapient. Alan Wexler, il precedente Ceo di Publicis.Sapient, ne diventa chairman.

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