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12/07/2019
di engage

L'azienda di abbigliamento NYKY sceglie RetailTune per il drive to store

Il gruppo trevigiano specializzato in abbigliamento userà la piattaforma guidata da Claudio Agazzi per portare nuovo traffico presso i punti vendita dei suoi tre brand: Momonì, OOF Wear e Attic and Barn

Il gruppo trevigiano NYKY , specializzato nell'abbigliamento, ha scelto la piattaforma di drive to store RetailTune per portare nuovo traffico presso i punti vendita dei suoi tre brand: Momonì, OOF Wear e Attic and Barn. Specializzato in capi d'abbigliamento sofisticato, ma contemporaneo, il gruppo NYKY ha un fatturato di 25,5 milioni di euro e punta a raggiungere quota 50 milioni nel 2024. «Stiamo vivendo una fase di accelerazione tecnologica e nell’era del Retail 4.0 siamo consapevoli delle nuove sfide che abbiamo di fronte. Siamo pronti a coglierne tutte le opportunità e grazie agli strumenti e alla tecnologia del nostro partner RetailTune stiamo puntando a una comunicazione local, mirata a colpire gli utenti che navigano online per comprare offline», afferma Alessandro Biasotto, Ceo di NYKY. «Il nostro intento - continua Biasotto - è quello di dare informazioni particolareggiate e aggiornate in tempo reale agli utenti che ci cercano nelle loro prossimità, dobbiamo dunque puntare a comunicare in maniera intelligente e mirata per portarli nei nostri store. Grazie alla piattaforma RetailTune saremo in grado di avere il controllo su tutti i touchpoint in tempo reale e di distribuire informazioni e campagne drive to store in maniera automatizzata». Per Claudio Agazzi, founder e Ceo di RetailTune, «Siamo entusiasti della collaborazione con NYKY, di cui apprezziamo l’unicità, la qualità, la cura e l’artigianalità della produzione. Alessandro Biasotto ha colto l’importanza e la necessità di governare e non essere governato dalla trasformazione digitale in atto e il nostro impegno è quello di facilitare la crescita e il raggiungimento degli obiettivi del gruppo». Il digitale influenza sempre di più le vendite negli store fisici, lo dimostra il fatto che il 66% degli utenti che comprano offline sono stati influenzati in qualche modo dalla ricerca che hanno condotto online, ma soprattutto sempre più utenti effettuano ricerche “locali” da mobile. E’ necessario quindi che le aziende siano in grado di presidiare in maniera costante e con completezza di informazioni tutti i punti di contatto digitali dove gli utenti recuperano informazioni: sito web, Google, Facebook, navigatori satellitari, App per la navigazione terrestre, directories.

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