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11/10/2018
di Cristina Oliva

Engage Conference: Talks e il “coraggio” nella comunicazione

Le aziende devono avere il coraggio di mettersi in gioco. La questione è stata discussa in una tavola rotonda che ha coinvolto Matteo Giarrizzo, head of media Italy, Greece and Cyprus di Henkel, e Valentina Genghini, product manager di Cameo

In un contesto di sempre maggiore affollamento di messaggi pubblicitari di ogni tipo, un contenuto di grande impatto può essere la chiave per catturare l’attenzione dell’utente. In questo, il lavoro delle agenzie è importante. Ma lo è allo stesso tempo la possibilità di lavorare con aziende pronte amettersi in gioco. A Engage Conference 2018, evento dedicato al Branded Content in tutte le sue forme, Talks Media ha voluto portare sul palco proprio il tema del “coraggio” nella comunicazione. «Si tratta di un tema a noi particolarmente caro - ha detto giovedì all’Auditorium Iulm di Milano Nicoletta Giannattasio, Head of Content di Talks Media -. Diciamoci la verità, questo 2018 è per il “content” un anno d’oro. Sempre più aziende lungimiranti, ne percepiscono il valore a lungo termine e investono. Ed il risultato? Tutti noi siamo target e tutti noi, come utenti intercettiamo i messaggi più diversi. Il livello offerto dall’industry è all’altezza di mercati più maturi come ad esempio quelli anglosassoni? Non sempre. Spesso manca un ingrediente fondamentale per la riuscita di un contenuto: il coraggio». Qual è il freno alla capacità di replicare, anche in comunicazione, il genio italiano e quale la ricetta per guarire da questa latente “paura di osare” che impedisce alla comunicazione delle nostre aziende di esprimere tutto il suo potenziale? La questione è stata discussa in una tavola rotonda che ha coinvolto Matteo Giarrizzo, head of media Italy, Greece and Cyprus di Henkel, Valentina Genghini, product manager di Cameo, e Marco Iacobellis, ceo e founder di Talks Media. Secondo Giarrizzo:«Essere coraggiosi in comunicazione per noi significa convincere le persone che lavorano in azieda a fare quello che è giusto e farlo con delle metriche che sono per loro misurabili. Una delle sfide per le aziende è quello di smettere di lavorare a silos e puntare di più sul contenuto». Genghini sottolinea come: «Bisogna osare a essere creativi ma con il tono di voce proprio dell'azienda. La coerenza è fondamentale e quando un contenuto è scelto ad hoc è più facile avere coraggio. Per fare questo bisogna cambiare fattori che sono presenti da parecchio tempo. Ad esempio, oggi il tema caldo per Paneangeli è il cambio del mezzo da usare per le proprie campagne. Abbiamo tramutato un interno flight previsto per la tv a un'attività di content sul digital con Fatto in Casa da Benedetta, con cui abbiamo fatto risultati ottimi. Poi ci siamo spinti a progetto a 360 con un'influencer che porteremo avanti per tutta questa stagione». Marco Iacobellis, ceo e founder di Talks Media, conclude: «Il rapporto tra azienda e agenzia sta cambiando. C'è la possibilità di lavorare in un modo nuovo con il cliente. Noi, in collaborazione anche con i centri media, non facciamo solo i mediatori economici ma contribuiamo dal punto di vista sostanziale. Nel content questo è più naturale e spero che questo modo di lavorare si apra anche ad altri settori». All'evento ha partecipato anche Benedetta Rossi di Fatto in Casa da Benedetta che ha parlato della sua cucina, di come ascolti i commenti e le esigenze della community e di come le collaborazioni con i marchi nascano dalla fiducia reciproca. Margit Gamper, Executive Marketing Manager di Cameo, ha spiegato come è nata la partnership con Paneangeli che arriva nelle ricette di Benedetta, che è il primo ambassador del brand (qui l'articolo sulla collaborazione).

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