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18/12/2018
di Simone Freddi

Deloitte Digital Italia, triplica il giro d’affari della pubblicità

La Creative Digital Consultancy della società di consulenza, che ha già conseguito riconoscimenti a Cannes e agli Adci Awards, propone un modo innovativo di fare agenzia: idee al centro, ma sempre integrate nella digital transformation complessiva di un brand

Nel mondo della pubblicità, i premi hanno un peso. E per Deloitte Digital, la Creative Digital Consultancy della multinazionale della consulenza che si propone con sempre maggiore convinzione nell’arena della comunicazione e dell’advertising, i riconoscimenti ottenuti quest’anno nei più importanti Festival della creatività hanno un po’ il sapore della legittimazione. A Cannes 2018 il bottino è stato di due Leoni grazie a Deloitte Digital Australia e alla campagna “Value of Nature” creata per la “Great Barrier Reef Foundation”. Mentre al di qua delle Alpi per Deloitte Digital Italia un Bronzo è arrivato agli Adci Awards, il più accreditato riconoscimento assegnato ai pubblicitari italiani. «Una bella soddisfazione, anche perché siamo stati i primi tra le “Big4” della consulenza (Deloitte, kpgm, Pwc, EY, ndr) a riuscire a ottenere questo riconoscimento in Italia», commenta Gianluca Loparco, Partner di Deloitte Digital, che abbiamo incontrato nell’headquarter milanese della compagnia. La divisione di Deloitte Digital dedicata ai servizi di Advertising e Comunicazione, nel nostro Paese operativa da circa due anni, ha vissuto un punto di svolta lo scorso aprile con la ristrutturazione del leadership team: sono arrivati Alessandro Gaudio, con il ruolo di Lead Advertising & Comunicazione, e la nuova coppia di executive creative director composta da Emanuele Viora e Andrea Jaccarino, partner di lungo corso con esperienze in Leo Burnett, DLVBBDO, Publicis. A loro fa capo un reparto creativo in costante crescita: le risorse dedicate alla comunicazione sono già una cinquantina, sulle 500 totali di Deloitte Digital, divise negli uffici di Milano e Roma. «Il nostro motto qui è “Ideas worth investing in”, ossia idee su cui vale la pena di investire - ci ha detto Viora -. I creativi lavorano a stretto contatto con consulenti, analisti di dati, service designers, per portare idee che nascono per avere un reale impatto sul business. Il tutto è reso più semplice a livello pratico grazie al modello organizzativo degli “studios”, uffici senza barriere né postazioni fisse concepite per favorire il massimo interscambio tra professionalità diverse». Nell’impostazione di Deloitte Digital la pubblicità non vive come un’isola a sé stante. L’attività di comunicazione, dalla definizione della strategia alla gestione su tutti i canali, è parte integrante di un processo più ampio di digital transformation che spazia dall’analisi dei dati al customer engagement, dall’information technology al digital marketing, fino al service design. Non per nulla, per molti dei clienti di Deloitte i servizi di comunicazione sono un naturale “prolungamento” della collaborazione su varie altre attività. E’ il caso, per esempio, di E.on - per cui Deloitte Digital ha curato una piattaforma di Edutainment dedicata agli studenti, per “educarli” a un uso consapevole dell’energia, di Msc Crociere (per cui è stato realizzato un articolato progetto di brand experience a bordo delle navi) e molti altri. Allo stesso tempo, cresce il numero di clienti acquisiti direttamente, spesso superando in gara agenzie tradizionali. E’ successo di recente con Lol.travel, che ha sviluppato un’offerta dedicata agli appassionati di musica dedicata ai viaggi musicali, per cui il gruppo ha seguito in tutto il go to market, dalla definizione del brand e del posizionamento fino alle campagne di comunicazione. «I clienti attualmente attivi sono circa un centinaio – dice Loparco – e il numero cresce velocemente. Il business delle attività di comunicazione per la sede italiana di Deloitte è triplicato rispetto alla scorso anno». Per far fronte a questa crescita, continua il manager,  l’azienda continua a assorbire risorse, dimostrandosi in grado di attrarre talenti in quantità anche dalle agenzie tradizionali. «Metà dei nuovi ingressi vengono da agenzie pubblicitarie, l’altra metà da web agency o da altre società di consulenza». Per ora, la strategia di Deloitte prevede una crescita organica, anche se acquisizioni non si possono escludere. «Siamo costantemente in contatto con importanti realtà italiane, potremmo fare operazioni sul mercato laddove pensiamo ci sia l’opportunità di creare del valore. Guardiamo in primis al mercato della comunicazione, ma anche ad aziende che abbiano, come noi, un approccio end to end e siano riconosciute dai clienti come interlocutori di qualità». Ma qual è la visione della “pubblicità del futuro” secondo Deloitte? «Di sicuro, c’è una frammentazione dei touch point - risponde Alessandro Gaudio -. Oggi vediamo player emergenti del settore media che non dipendono dalla pubblicità, come Netflix; dall’altra parte ci sono i social, dove l’attenzione per la i brand non supera i due secondi. In questo scenario le aziende devono quindi comunicare in modo nuovo, in cui “Everything is branding”, esprimendo la capacità di essere distintivi anche in contesti dove solitamente non lo si è, dalla logistica, al CRM o al retargeting. Crediamo che questo sia il futuro e per questo ci rivolgiamo principalmente alle aziende che vogliono dalla comunicazione un qualcosa di organico capace di accelerare il proprio business, evitando di limitarsi a quelli che chiamiamo “random acts of communication”, che non sono più in grado di creare valore nel medio-lungo periodo».

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