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11/09/2018
di Alessandra La Rosa

Consodata riorganizza l'offerta. Focus su Direct Marketing, Data Intelligence e Geo Strategy

Il ceo Francesca Reich ci racconta com'è cambiato il posizionamento della società controllata da Italiaonline, e quali sono i suoi progetti per il futuro

A otto mesi dalla nomina del CEO Francesca Reich, prosegue il percorso di crescita di Consodata, la data company del gruppo Italiaonline. Un’evoluzione che in questi mesi ha visto anche una rifocalizzazione dell’identità della società, con una razionalizzazione delle aree operative e la dismissione di alcune attività considerate meno strategiche, e che è culminata in un rinnovato posizionamento sintetizzato nelle pagine del suo nuovo sito. In questa intervista, abbiamo chiesto a Francesca Reich di raccontarci cos’è Consodata oggi e quali sono i suoi obiettivi futuri. Francesca, da gennaio ad oggi, com’è cambiata Consodata? «In questi mesi abbiamo razionalizzato, semplificato e reso più chiara la nostra offerta. Ma Consodata è ancora una data company dalla forte vocazione al marketing e alle vendite, un partner ideale per quelle aziende che vogliono ottimizzare i loro sforzi in questi due ambiti massimizzando i loro ricavi». Come si compone oggi l’offerta della società? «I nostri pilastri sono tre. Il primo, da cui proviene circa la metà del nostro fatturato, è quello del Direct Marketing: offriamo ai clienti servizi end-to-end per le loro campagne sfruttando vari canali, dai recapiti telefonici a quelli SMS e email, procuriamo liste di contatti selezionati e rendiamo ancora più performanti i database già attivi delle aziende. Il tutto con l’obiettivo di aiutare chi lavora con noi a trovare i migliori partner e consumatori. Ovviamente, nel rispetto della privacy degli utenti. Il secondo pilastro è quello della Data Intelligence. Aiutiamo le aziende a capire meglio i loro clienti e individuare i target migliori tramite soluzioni di data-mining, dati proprietari esterni da affiancare a quelli del cliente finale e sofisticati modelli statistici e di apprendimento automatico. Strumenti grazie ai quali, in ultima istanza, i nostri clienti possono individuare delle potenzialità di business o delle aree di azione prioritarie. Il terzo ed ultimo pilastro, infine, è la Geo Strategy, ovvero la massimizzazione della conoscenza del territorio, per consentire alle aziende di ottimizzare la presenza di negozi, forze vendita commerciali e asset di distribuzione». Vuoi farci qualche esempio di progetto che avete realizzato? «In ambito Geo Strategy, ad esempio, abbiamo lavorato con un operatore del lusso, che aveva bisogno di identificare le migliori azioni per la fidelizzazione e l’acquisizione di nuovi clienti nei punti vendita. Per lui siamo riusciti ad elaborare un sistema utile a confrontare i rivenditori e adottare le migliori azioni per negozio. La Geo Strategy si traduce nel saper massimizzare la conoscenza del territorio come vantaggio competitivo per i nostri clienti». I vostri strumenti possono essere utili anche nel campo della pubblicità? «Assolutamente sì. Basti pensare a come, attraverso la Geo Strategy, si può ad esempio analizzare la pedonabilità di un’area cittadina per la cartellonistica, o come avere un database ottimizzato della propria customer base può fare la differenza nell’identificazione del mezzo pubblicitario più efficace». Che progetti avete per il futuro e come si tradurrà la collaborazione con Italiaonline? «Continueremo a lavorare su questi tre pilastri, per rafforzarli ulteriormente in entrambi i segmenti B2B che ci vedono protagonisti, quindi le grandi aziende e le PMI: rispetto a queste ultime, la collaborazione con Italiaonline è fondamentale e al riguardo stiamo testando insieme a loro una serie di attività mirate. Siamo fiduciosi che investendo in nuovi software, componenti dati e persone il futuro di Consodata sarà ancora migliore».

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