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13/10/2015
di Teresa Nappi

comScore: accordo con AppNexus. Da oggi analisi pre e post bid integrate nella DSP

L'intesa ufficializzata da Fabrizio Angelini (Sensemakers), a margine dello IAB Seminar dedicato al Programmatic. Intanto, in attesa di ulteriori sviluppi dalla gara Audiweb, annunciato per il 19 novembre il comScore Day

Da oggi (13 ottobre) le soluzioni per il programmatic targate comScore sono integrate nella DSP AppNexus e disponibili per gli spender italiani. A darne notizia è Fabrizio Angelini, ceo di Sensemakers, società che rappresenta comScore in esclusiva in Italia, intervistato da Engage a margine dell'evento IAB Seminar dedicato al Programmatic di scena a Milano. «Oggi presentiamo questa grande novità, a dimostrazione di quanto abbiamo fortemente creduto nella sfida di inserire i nostri dati in un contesto programmatic. Motivo per cui una progetto in cui comScore si è formalmente impegnato all'inizio nei primi mesi si quest'anno, oggi è già realtà». Dalle sale del MiCo dunque parte il lancio formale dell'accordo: «Ma è solo il primo che abbiamo attivato in Italia. Ce ne saranno presto altri», anticipa il manager. Prossimo in lista dovrebbe essere Turn. Il valore aggiunto di operazioni di questo tipo va interpretato in relazione a qualità dell'inventory e trasparenza: «Attualmente - spiega il manager - il programmatic sconta un problema di fiducia soprattutto sulla qualità dell'inventory e la trasparenza delle transazione. Quindi l'integrazione dei nostri prodotti in DSP, garantisce agli spender la disponibilità di tutta una serie di parametri legati alla qualità dello spazio pubblicitario». Dunque, mentre nel planning tradizionale il focus è la capacità di targeting e nel programmatic l'iper-profilazione, operazioni di questo tipo spostano i riflettori sull'importanza - fondamentale per il decollo di questo mercato - della qualità degli spazi offerti agli spender. «Ciò che in un'ecosistema dove tutto è iper-frammentato, può creare valore per l'offerta, è avere dei parametri oggettivi che decretino la qualità degli spazi, e che inevitabilmente creano le condizioni di fiducia necessaria affinché questo sistema di media buying funzioni», precisa ancora Angelini. Tra i parametri resi disponibili per gli spender, oltre a viewability e traffico non umano, «comScore mette a disposizione un'analisi completa della pagina su cui si intende pianificare, in real time, e capace di definire per esempio la coerenza dei contenuti con il messaggio che si intende veicolare, il fatto che la posizione scelta sia o meno above o below the folder, o il livello di affollamento di quegli spazi. Tutti parametri e metriche di pre e di post bid che creano fiducia in quanti intendono investire, dando loro la possibilità di controllare e scegliere - dati alla mano - come e dove pianificare». In buona sostanza, l'integrazione delle misurazioni comScore aggiungono alla forza del targeting anche l'analisi della qualità dell'inventory, salvaguardando l'investimento. «Tutto questo si sposa benissimo con tutti gli altri impegni che coinvolgono attualmente comScore nel nostro mercato, primo tra tutti il beauty contest Audiweb. Chiusasi la prima fase il 30 settembre, stiamo ora aspettando le audizioni». Ovviamente la vittoria del beauty contest di Audiweb darebbe un ulteriore boost alla presenza di comScore in Italia, Paese su cui comunque sta puntando molto e che il prossimo 19 novembre ospiterà il "comScore Day", un evento entro il quale comScore presenterà le proprie soluzioni applicate all'intera filiera e probabilmente annuncerà l'ufficializzazione di due accordi di data sharing con due grandi editori.

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