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06/12/2018
di Andrea Salvadori

Accenture in lizza per acquisire MDC Partners

La società di consulenza, con la divisione Interactive, sarebbe in pole per rilevare il network internazionale cui fanno capo le quote di maggioranza di agenzie come Anomaly, Crispin Porter + Bogusky, 72andSunny e Doner

Accenture è una della tre società in gara per l’acquisizione di MDC Partners, il network internazionale di agenzie pubblicitarie con headquarter a New York. Secondo quanto riporta la stampa specializzata statunitense, il colosso della consulenza, attivo nel mercato del digitale e della pubblicità con la divisione Interactive, sarebbe intenzionato a rafforzare la sua offerta con la società americana che controlla le quote di maggioranza di più di cinquantina agenzie in tutto il mondo. Tra queste figurano realtà affermate del settore, come Anomaly, Crispin Porter + Bogusky, 72andSunny, Doner, Assembly e Forsman & Bodenfors. Tra gli altri potenziali acquirenti figurerebbero, secondo quanto emerso negli scorsi mesi, altre società di consulenza come Deloitte e Bain Capital, ma, secondo le fonti contattate dalla stampa americana, Accenture sarebbe ritenuto dal board di MDC Partners “il miglior offerente” grazie alla sua capacità di realizzare sinergie e tagliare costi. Un aspetto importante quest'ultimo per chi gestirà nei prossimi mesi MDC Partners, che ha visto infatti  peggiorare i conti nel corso del 2018 e raggiungere un indebitamento di un miliardo di dollari. MDC Partners aveva annunciato a settembre l’intenzione di valutare possibili operazioni societarie. La vendita dovrebbe riguardare tutta la società, anche se l’acquirente dovrà di certo fronteggiare l’intenzione degli azionisti di minoranza di alcune agenzie del network di riacquistare le quote cedute a MDC Partners. Tentativi in tal senso sono già stati portati avanti negli ultimi mesi dai soci di alcune di queste realtà, come 72andSunny e Doner, scontrandosi però con il parere negativo del board di MDC Partners. Se l’operazione dovesse andare in porto, Accenture Intercative, la società guidata dal ceo Brian Whipple già protagonista di diverse acquisizioni di peso negli ultimi anni (come Karmarama e Kolle Rebbe), farebbe il definitivo salto di qualità posizionandosi come uno dei più importanti player del settore della pubblicità. La realtà fattura già 7,8 miliardi di dollari, con dimensioni dunque simili a quelle di Interpublic, il quarto gruppo pubblicitario più grande al mondo.

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